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Per anni ci siamo soffermati sui motori diesel come principali responsabili dell’inquinamento atmosferico, tanto che in tutta Europa, si è pianificato la sospensione delle vendite di nuove a benzina e diesel entro il 2035. E se si scoprisse che un’altra polvere generata dalle nostre auto è in realtà molto più dannosa?
Studi recenti dell'Università di Southampton rivelano che le particelle sottili generate dall'attrito delle pastiglie dei freni potrebbero essere più pericolose per i polmoni rispetto ai gas di scarico diesel. Queste polveri sottili penetrano nei polmoni e sono collegate a circa quattro milioni di morti premature ogni anno nel mondo.
Le pastiglie dei freni contribuiscono fino al 55% delle emissioni non di scarico. Queste micro polveri si disperdono nell'aria e contaminano l'acqua, contenendo ferro, rame, zinco e vari altri composti. Attualmente non esistono regolamentazioni specifiche sui materiali utilizzabili nelle pastiglie.
Il rame, introdotto come sostituto dell'amianto, è particolarmente problematico. Le particelle generate dall'usura delle pastiglie ricche di rame sono state collegate a infiammazioni polmonari, fibrosi e cancro, risultando persino più dannose del particolato emesso dai motori diesel.
E le auto elettriche che usano principalmente la frenata rigenerativa? C'è meno usura, è vero, ma l'incubo continua, perché le masse in gioco sono molto alte a causa del peso massiccio delle batterie, e delle macchine sempre più grandi. Freni e pneumatici si usurano ugualmente, aumentando cosi le emissioni di particolato.
L'Unione Europea prevede nella normativa Euro 7 (dal 2026) limiti sulle emissioni di particolato dei freni, ma senza restrizioni sul contenuto di rame. Stati americani come California e Washington hanno già imposto limiti severi: dal 2025, le nuove auto in California dovranno avere pastiglie con massimo 0,5% di rame, considerando che ogni anno 66 tonnellate di rame dai freni finiscono nelle acque del Puget Sound.
Alcuni produttori stanno già sviluppando pastiglie a basso contenuto di rame o prive di questo metallo, ma gli esperti sottolineano la necessità di regolamenti più stringenti su tutti i materiali impiegati.
Il futuro della mobilità sostenibile dovrà necessariamente affrontare anche questo inquinamento "nascosto" dei componenti critici come freni e pneumatici, andando oltre la semplice eliminazione dei motori a combustione.