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Era l’anno 2013 o 2014, non ricordo esattamente perché quell’invito di Pirelli a San Pietroburgo aveva un embargo di quasi un anno rispetto al momento di quel lancio prodotto, ma quel che ricordo bene è quel giro sulla Focus WRC. Non solo perché quell’auto da corsa era qualcosa di spettacolare ma perché a guidarla c’era proprio lui, Ken Block. La sua popolarità all’epoca era già alle stelle ed i primi Gymkhana avevano già fatto capire come lui fosse una pilota differente. Non era un vero Rallista, non era un vero stunt-man , non era nemmeno un vero show man. Anzi, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, l’impressione che ho avuto è che non solo non se la tirasse minimamente ma che fosse anche piuttosto timido e quasi sorpreso di tanta popolarità. Insomma un professionista del volante diverso, una nuova forma di pilota in grado di emozionare unendo in modo unico ed atipico le sue caratteristiche. Qualcosa che sino a quel momento non era riuscito a nessuno, almeno un quel modo, soprattutto su scala planetaria.
Devo essere sincero: a livello di guida assoluta non mi ha sorpreso, nel senso che la differenza con un vero professionista dei rally come Hirvonen - con cui ero salito poche settimane prima su una WRC - era tangibile ma in lui si percepiva qualcosa di diverso, frutto dei talenti che vi ho accennato ma anche di quella tranquillità che è propria di chi fa le cose divertendosi e senza grandi pressioni dall’esterno. Una tranquillità che gli ha permesso di fare vita al suo progetto su scala globale diventando il volto positivo delle sue aziende e di colossi mondiali come la Monster, la Ford e recentemente Audi…con cui aveva iniziato un eccezionale lavoro immagine e di sviluppo prodotto dedicato al suo mondo ed ai suoi prossimi video.
Un peccato averlo perso così giovane, anche se va detto che 55 anni vissuti a quel ritmo valgono almeno dieci volte quelli di una vita normale. Resta che è strano morire giocando in motoslitta per uno che ha vissuto nel mondiale rally per anni ed ha sfidato le leggi della fisica con i suoi prototipi. Una motoslitta che ci ha dato Gilles Villeneuve e ci ha tolto Ken Block. I casi della vita.
Ciao Ken, ti porterò sempre nel cuore.