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Di recente, grazie alla campagna informativa che Ford attua in Italia da anni, DSFL, vi abbiamo parlato della nuova suit che mostra come sia trovarsi di fronte a un colpo di micro-sonno. Riconoscendosi come soggetti a rischio, per carenza di sonno, il fatto non è certo meno da irresponsabili che il guidare ubriachi, anzi. Il tema del sonno, adeguato, insieme a quello dell’affaticamento e del necessario riposo, sono spesso sottovalutati dagli utenti della strada. Grazie al Centro Medicina del Sonno di Genova e di Milano, vi proponiamo alcuni spunti utili e un link al breve test online, auto valutativo, che permette di capire se si è soggetti a rischio. Il rischio, se non si riposa a sufficienza, se la mente si affatica, è sociale e grave più di quanto si pensi, non solo di tipo stradale.
Ogni specie animale conserva il sonno, determinato in certe ore nonostante esponga al rischio di essere predati. Nel corso della storia è solo l’uomo che, con i cambiamenti sociali, tra cui anche la velocità degli spostamenti e delle informazioni, si priva del proprio sonno. Giraffe ed elefanti dormono rispettivamente 2 e 3,5 ore al giorno, mentre la tigre ben 15,6. Evidentemente non abbiamo più la paura di essere predati ma, anche noi uomini abbiamo nel DNA un tempo di riposo quantificato, in circa 8 ore. Ai dormitori brevi ne bastano anche meno di sei, avendo sonni profondi, a quelli lunghi invece ne occorrono anche oltre dieci. A fronte di questi dati validi universalmente, accumulati nei decenni di studi, quello che risalta oggi è la crescente quota di persone in età lavorativa (30-64 anni) che dorme meno di sei ore e quindi meno del dovuto. Tra le categorie a rischio, ovviamente, gli autotrasportatori, che sono fuori parametro nel 70% dei casi, secondo un recente studio nazionale.
Sonno e salute sono correlati, è un dato scientificamente provato. Sebbene la causa di una mancanza di sonno possa essere patologica, varia, specifica del sonno stesso o di altra natura, buona parte della carenza di sonno moderna è per cause sociali. Stili di vita insomma, che qualcuno definisce social jet lag (es. lavoro su turni). Sembra quasi una moda, ma si danneggia gradualmente la salute e la sicurezza delle persone, tutte. Non è solo il soggetto che soffre di apnee (tipiche degli adulti, stressati e magari sovrappeso) a perderci, tanto per citare un caso patologico. E' l’intera società con cui è a contatto "l'assonnato" che ne perde il livello di precisione sul lavoro e attenzione alla sicurezza. Che si guidi un'auto privata o un aereo di linea, le dinamiche mentali sono simili. Le analisi rivelano che sono proprio i giorni lavorativi quelli dove il rapporto sonno / veglia peggiora. Nel rincorrere l’efficienza o le passioni, spesso si cade danneggiando il sonno e la sicurezza di guida.
Uno dei tanti studi fatti sulla guida in stato di carenza sonno, mostra i tempi di reazione per frenata. Il grafico parla di millisecondi, per le differenze, ma sono eternità per il nostro cervello e per la sicurezza, quando si viaggia oltre i 100 Km/h. Meno sonno uguale meno performance mentale, peggiori tempi di reazione. Dormire 4 o 5 ore per notte cronicamente, di default come fanno alcuni durante la vita lavorativa, si traduce in una modifica significativa delle performance psico-motorie, utili in auto e della memoria di lavoro. Molto, più o meno come un soggetto “regolare” che si privi completamente del sonno per 12 giorni.
SILENT KILLER. Ogni anno 1,3 milioni di persone sono vittime di incidenti letali e quasi 50 milioni di persone restano ferite in incidenti stradali (dati OMS). Senza interventi significativi, pare che entro il 2030 gli incidenti stradali saranno la quinta causa di morte più comune del pianeta e l’eccessiva sonnolenza è causa o concausa di circa il 22% degli incidenti stradali in Italia (Garbarino et al Sleep). La mortalità di questi casi, alcuni non sempre noti pubblicamente, è elevata rispetto ad altre cause: 11.4% vs 5.6% (Garbarino et al Sleep).
Ecco alcune caratteristiche degli incidenti causati da sonnolenza:
- L’orario è quello notturno, di prima mattina o metà pomeriggio.
- La dinamica è quella di uscita strada per una sola vettura, non coinvolta da traffico o condizioni fondo stradale; eventualmente di solo tamponamento.
- Assenti segni di frenata su asfalto. Nessun guasto tecnico alla vettura.
- Il guidatore è in genere solo in auto, con alcoolemia nei limiti.
- La percorrenza è veloce, o di percorso monotono.
- Gli esiti sono spesso gravi.
Lo studio più recente che correla incidenti stradali e carenza di sonno, del 2016 (v. grafico) mostra come il dramma è legato a debiti di sonno dalle quattro ore in su.
Forse non tutti sanno che l’Italia ha previsto una nuova legge per tutelare la sicurezza stradale, evitando di avere soggetti con gravi carenze di sonno o patologie che li causino, al volante. L’articolo aggiornato nel 2016, a richiamo di una regola europea del 2014, è quello che limita la guida a chi abbia “malattie neurologiche e sindrome delle apnee ostruttive del sonno”. La patente si rilascia infatti solo a chi dimostri di curare certe patologie (che vanno diagnosticate) mantenendole in una forma moderata, ovvero OSAS entro valore 29 (il n° di apnee durante 1 ora di sonno, rilevate con strumentazione).
A questo link, il breve test che viene proposto grazie alla campagna di Ford Italia: https://www.sonnomedica.it/ford/ . Se siete a rischio, il consiglio per voi che guidate auto è di farvi vedere, visto che si tratta di patologie in genere non gravi e curabili senza particolari oneri o invasività, grazie a degli accorgimenti.