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BMW compie un passo ulteriore verso la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans nella sua nuova classe regina con la presentazione della M Hybrid V8, la LMDh destinata a debuttare nel campionato statunitense IMSA il prossimo anno. Le nuove normative sviluppate congiuntamente con l'ACO consentono alle LMDh di correre sia nell'IMSA che nel mondiale Endurance, anche se per il momento la casa dell'Elica non ha ufficializzato i piani ventilati precedentemente della partecipazione alla 24 Ore di Le Mans del 2024 per celebrare i 25 anni dalla vittoria della V12 LMR.
In ogni caso, anche BMW, come molti marchi, ha ceduto alle lusinghe di un regolamento che, a fronte di un investimento contenuto, consente di portare in pista vetture immediatamente riconoscibili come appartenenti al proprio brand. E che la M Hybrid V8 sia una BMW non lo si evince solo dalla livrea della divisione M - provvisoria - ma anche dalla presenza dell'iconico doppio rene all'anteriore. Franciscus van Meel, CEO di BMW M, sottolinea proprio il DNA inconfondibile della nuova nata della casa dell'Elica: "Basta uno sguardo per confermare che la BMW M Hybrid V8 è una BMW. Ha chiaramente i geni di BMW M".
Bocca cucita per le caratteristiche tecniche, fatta salva la presenza - intuibile dal nome della vettura - di un motore V8, probabilmente derivato dal DTM, come componente endotermica di un powertrain ibrido sviluppato nella sua parte elettrica grazie all'esprerienza maturata in Formula E. La M Hybrid V8, prima del suo debutto ufficiale, sarà messa alla frusta in un programma di test negli USA. A curare le operazioni in pista nell'IMSA penserà la Rahal Letterman Lanigan Racing.