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Ci sono Alberto Cirio, attuale Presidente della Regione Piemonte, ed anche il suo predecessore Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino Chiara Appendino e l’ex primo inquilino del Palazzo Civico, Piero Fassino, oltre agli assessori all’Ambiente che si sono alternati dal 2015 a oggi: i loro nomi compaiono nel fascicolo della Procura nell’ambito del procedimento coordinato da Pm Gianfranco Colace, aperto dopo l’esposto presentato dal presidente del comitato civico “Torino Respira” in cui vengono denunciate le politiche poco efficaci messe in campo da Comune e Regione nella lotta all’inquinamento atmosferico, che si ritiene essere parte in causa di centinaia di decessi ogni anno nel solo capoluogo piemontese.
Gli sforamenti dei livelli di Pm10 sono un problema antico per Torino: secondo la Procura, la Regione avrebbe adottato un sistema di allarme che ne prevedeva l’attivazione soltanto dopo ripetuti e consecutivi giorni di superamento della soglia di rischio, causando in tal modo un grave accumulo di smog nell’aria e senza tener conto della vulnerabilità di gruppi sensibili della popolazione, come i bambini, mentre le amministrazioni comunali torinesi avrebbero previsto «numerosissime esenzioni di divieti di circolazione veicolare da compromettere l’efficacia dei blocchi» e non effettuavano i dovuti controlli anche per quanto riguarda il riscaldamento.
Un esposto del 2017 denunciava la situazione di illegalità di Torino per il ripetuto sfondamento dei valori Pm10 previsti dalla direttiva comunitaria del 2008, per cui la Commissione europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l'Italia: «Quella sulla qualità dell’aria - ha commentato Roberto Mezzalama, presidente del comitato che ha avviato la denuncia - è la prima indagine contro amministratori pubblici in materia di reato di inquinamento ambientale, strumento a tutela della salute dei cittadini».
Le reazioni degli amministratori sono ovviamente orientate a confermare la bontà del proprio operato: la sindaca Appendino (nei giorni scorsi condannata per gli episodi di piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid) sottolinea il lavoro della sua amministrazione a difesa della qualità dell’aria e dell’ambiente; Fassino si è detto sconcertato e stupito e Chiamparino rivendica di aver lavorato per ridurre inquinamento, mentre Cirio sostiene di aver sempre rispettato la normativa.
Da segnalare, infine, il duro il commento di Antonio Decaro, presidente dell’Anci, a difesa degli amministratori pubblici; parla di beffa e si rivolge alla neo-ministra Cartabia invitandola «a porre un limite alla responsabilità dei sindaci».