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Gli sforzi dei costruttori europei sono da molti anni concentrati sulla riduzione delle emissioni di CO2 da parte dei loro modelli, che devono sottostare ai ferrei parametri delle regolamentazioni UE. Questa mission si concretizza con la ricerca di nuove soluzioni a livello di power train, capace di assicurare alla vettura un minor utilizzo delle risorse legate all'ICE (Internal Combustion Engine), in favore, ad esempio, dei motori alimentati a batteria. A ciò si aggiunge la costante ricerca di carburanti puliti, come diesel e metano sintetici.
L'importanza di questi studi è legata anche al fatto che a breve le case dovranno adeguarsi ai più severi cicli di omologazione WLTP, che prenderanno il posto dell'attuale NEDC. Questi oltre a presentare condizioni reali di test, portano a fare i conti con le normative in materia di emissione, che attualmente prevedono una multa di 95 Euro per ogni grammo oltre il limite dichiarato, da considerare per tutte le vetture prodotte.
Skoda è uno dei costruttori a puntare maggiormente sulle soluzione legate e nuovi tipi di power train a ridotto impatto ambientale e in anteprima (ve la faremo vedere dal vivo a Ginevra) abbiamo avuto modo di incontrare Vision X, il concept che segue Vision E (il quale verrà concretizzato nel 2020). Vision X rappresenta il prossimo arrivo nella gamma SUV di Skoda, andandosi a posizionare appena sotto l'ultima arrivata Karoq. Presenterà un design ancora più evoluto, con alcune novità, date dai nuovi gruppi ottici posteriori e dall'assenza del logo al posteriore, sostituito dalla scritta a caratteri molto spaziati. Novità anche per il comparto ottico anteriore e la calandra che avrà una geometria più tridimensionale.
La novità interessante di questo concept però si nasconde sotto il cofano. Il power train sembra voler prendere il meglio delle tecnologie a batteria e del motore a combustione interna, fondendo motore a metano e mild-hybrid +. Si tratterebbe quindi di un'anteprima di livello mondiale, molto interessante in quanto non andrebbe incontro ai problemi legati ai lunghi tempi di ricarica e al peso delle batterie dei sistemi PHEV, contando su un motore a combustione 1,5 L di nuova concezione, che grazie al metano presenterebbe costi di gestione e mantenimento parecchio ridotti.
Più nello specifico, il sistema elettrico lavorerebbe con un motore in blocco all'asse posteriore che elimina l'albero di trasmissione e rende la macchina più leggera, oltre a ridurre gli attriti. Non mancheranno le funzioni di recupero in rilascio e in frenata, potendo comunque contare sul'ICE per poter avere sempre a disposizione un po' di energia. Con questa configurazione l'auto sarebbe capace di viaggiare per circa 2 km in solo elettrico (più verosimile pensare all'uso a bassa velocità o nelle fasi di manovra), mentre nel caso di fondi sconnessi potrebbe intervenire per fornire l'auto di trazione integrale. Il sistema poi ,nella marcia in città, lascerebbe posto alla sola trazione anteriore dopo aver fatto da boost nelle fasi di ripartenza.
Una configurazione intelligente con il meglio delle due tecnologie, che se da una parte rappresenta una vera e propria novità è anche un modo molto efficiente nella lotta alle emissioni. Non resta che aspettare il 2019 per vedere il nuovo SUV, ma ancora di più il sistema ibrido a metano, nel caso Skoda decidesse di metterlo in produzione.