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Il 2022 è stato un “anno eccezionale” per Skoda, come ha sottolineato il CEO Klaus Zellmer in occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati finanziari del marchio. La casa boema ha adottato una nuova identità stilistica, e ha introdotto nuovi modelli, oltre a proporre la concept Vision 7S, il primo con il nuovo linguaggio di design. Ma è stato anche un anno complesso, soprattutto per via del conflitto in Ucraina. “Gli ultimi mesi sono stati entusiasmanti, e sfidanti – osserva Zellmer -. La guerra ha impattato fortemente sui nostri risultati finanziari. Skoda è responsabile della regione Russia per il Gruppo VW, e i dipendenti dello stabilimento di Kaluga sono stati pagati nonostante lo stop delle attività. L’opzione preferibile è vendere la fabbrica, e siamo nelle fasi finali di un accordo”.
“Skoda – ha aggiunto Zellmer - perde così un mercato. Stiamo quindi spingendo la strategia di internazionalizzazione. Ci sono stati anche problemi nella filiera. E se la produzione in Ucraina ha ripreso lo scorso giugno, la situazione resta complessa, per la mancanza di semiconduttori serve molta flessibilità. Anche l’inflazione e i prezzi delle materie prime sono un problema”. Entrando nel dettaglio dei risultati finanziari, Skoda, definita “resiliente” da Zellmer, ha immatricolato 731.300 esemplari nel 2022, una flessione del 16,7% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Entrando nel merito dei vari mercati, Skoda è il primo importatore in Germania e ha fatto registrare una quota di mercato record in Italia. Se Skoda è il marchio numero uno in “casa”, cioè in Repubblica Ceca e in Slovacchia, il brand si è distinto anche in India, dove, grazie a due modelli locali, la Kushaq e la Slavia, ha fatto registrare un aumento del 127,7% delle consegne. Per quanto riguarda i modelli, la Octavia è la più venduta, con 141,100 esemplari, ma i SUV più popolari che mai nella gamma di Skoda, la più gettonata la Kamiq. La Enyaq iV, invece, è la BEV più venduta in Olanda, Finlandia, Danimarca e Repubblica Ceca. Skoda nel 2022 ha fatto registrare un incremento dei ricavi del 18,5%, a fronte, però, di un EBIT in calo del 42% rispetto al 2021.
Il margine operativo del gruppo Skoda, in flessione del 33% rispetto al 2021 a 628 milioni di euro, risente inevitabilmente del fatto che Skoda gestisca – o forse è meglio dire gestiva – le attività in Russia del gruppo VW. I ricavi del gruppo salgono del 19%, anche e soprattutto grazie a una performance convincente nell’ultimo trimestre. Il futuro, invece, vedrà l’introduzione di tre modelli elettrici entro il 2026, tappa intermedia di una strategia secondo cui il 70% delle vendite di Skoda entro il 2030 sarà elettrico. Questo a fronte di un massiccio investimento sulle tecnologie, con 5,6 miliardi stanziati da qui al 2027. E se la Enyaq iV ha registrato un + 20% di consegne rispetto al 2021, a Mlada Boleslav si producono le batterie per la piattaforma MEB.
Ma molto del futuro di Skoda si giocherà pure in India, mercato chiave per l’internazionalizzazione di Skoda. Dopo il successo di Kushaq e Slavia, l’India ha cominciato a esportare vetture Skoda verso il Medio Oriente, in attesa di giocare un ruolo chiave in Vietnam, mercato dalle interessanti potenzialità che farà da trampolino di lancio per l’ingresso nella regione ASEAN – di cui fanno parte anche Filippine, Singapore, Malesia e Thailandia - in cui Skoda giocherà un ruolo strategico per l’intero gruppo Volkswagen. Ma il 2023 vedrà anche novità in gamma, con un restyling completo, sia per gli esterni che per gli interni, per la Kamiq e la Scala, oltre all’arrivo del patinato allestimento top di gamma L&K per la Enyaq iV e delle nuove Kodiaq e Superb, con varianti PHEV previste per entrambi i modelli.