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È scontro totale tra i rappresentanti dei sindacati di Stellantis negli Stati Uniti e Carlos Tavares. Le vendite del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA nel mercato americano sono in picchiata, e i concessionari si ritrovano con i piazzali pieni di auto invendute. In questa situazione delicata si minacciano scioperi in diverse fabbriche, e la stessa posizione di Tavares sembra vacillare. Stellantis infatti ha fatto sapere che sta valutando l'eventuale sostituto di Tavares, il cui contratto scadrà all'inizio del 2026.
Kevin Farrish, il responsabile dell'associazione dei concessionari Stellantis negli Stati Uniti, punta il dito contro delle decisioni che a suo dire hanno favorito i profitti a breve termine e hanno aiutato Tavares a raggiungere gli obiettivi necessari a ottenere un aumento della sua paga del 50% lo scorso anno. "Le scellerate decisioni a breve termine per assicurarsi dei profitti record nel 2023 hanno avuto degli effetti devastanti, eppure assolutamente prevedibili, sul mercato americano - ha dichiarato a Seattle Times -. Queste conseguenze comprendono il rapido degrado dei nostri iconici marchi americani".
Altrettanto tranchant nei confronti di Tavares è il presidente del sindacato UAW, Shawn Fain. "O consentiamo a un CEO fuori controllo e ai suoi sostenitori miliardari che si sono goduti anni di profitti record di chiudere fabbrica dopo fabbrica e continuare a distruggere la nostra nazione - ha recentemente spiegato ai membri della sua associazione - oppure ci facciamo valere". Lo scorso anno, UAW aveva organizzato una serie di scioperi che avevano portato a un aumento record degli stipendi per i dipendenti di Stellantis.