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Ingolstadt - Se per quanto riguarda il design esterno la nuova Audi TT può considerarsi come una naturale evoluzione del modello precedente, non si può dire di certo lo stesso per tutto ciò che si nasconde sotto al vestito, così come per gli interni, che abbiamo visto essere stati rivoluzionati da cima a fondo.
Piattaforma, telaio e scocca sono stati riprogettati da zero, allo scopo di ottenere minor peso e maggiore rigidità, a tutto vantaggio di un feeling di guida ancora più sportivo, ma della sicurezza in caso di incidente.
I motori poi, diesel e benzina, sono i noti 2.0 TSI e TDI, a cui è stata somministrata però una buona iniezione di cavalli, resa possibile grazie ad importanti migliorie tecniche.
Vediamo com'è stato possibile rivoluzionare la tecnica della nuova sportiva tedesca in compagnia di Marcus Siewert, Head of Technical Project Management della nuova Audi TT.
Descrivete la nuova Audi TT come una sportiva efficiente. Questi due aspetti non fanno fatica a stare insieme?
«Quando quattro anni fa abbiamo iniziato a sviluppare la nuova Audi TT avevamo ben chiaro che avremmo dovuto preservare i punti forti della generazione precedente. Quindi tutti i giorni abbiamo lavorato pensando a sportività ed efficienza e per questo ci è tornata molto utile l'esperienza sviluppata con la 24 Ore di Le Mans. Per noi questi due aspetti non sono in contrasto, per favorirli basta agire sui punti giusti che nel nostro caso sono rappresentati dalla costruzione leggera, dai motori e dalla trazione».
La nuova TT nasce sullo stesso pianale della Golf, non è vero?
«La nuova TT è costruita sulla piattaforma modulare MQB, che è stata però profondamente modificata secondo le nostre esigenze. Il passo per esempio è stato accorciato fino a 2,50 metri, il valore più basso fino ad ora raggiunto con questo nuovo pianale (lo stesso che viene utilizzato da Audi A3, VW Golf, Seat Leon e Skoda Octavia, ndr)».
Qual è il segreto del vostro telaio Audio Space Frame?
«Secondo noi non serve fossilizzarsi sull'utilizzo di un unico materiale. Noi preferiamo utilizzare il materiale giusto, al posto giusto, nel quantitativo giusto, è questo il segreto del telaio Audi Space Frame. In sostanza la zona bassa del telaio è realizzata in acciaio, mentre la parte alta in alluminio. Abbiamo utilizzato acciai ad alta resistenza formati a caldo, che possono essere molto sottili e quindi anche molto leggeri, senza compromettere la sicurezza. Tra le numerose parti realizzate in alluminio spicca il padiglione del tetto, realizzato con una nuova tecnica che sfrutta un olio in pressione a 3.000 bar. In questo modo siamo riusciti a ridurre lo spessore a soli 3 mm e quindi il peso, senza per questo correre alcun rischio in caso di ribaltamento».
Sulla nuova TT dove troviamo parti in alluminio? In quali percentuali è presente questo materiale raffinato?
«Oltre al tetto numerose altre parti della vettura sono realizzate in lamiera di alluminio, a partire dalle portiere, dal cofano, dal portellone posteriore. L'Audi Space Frame della nuova TT è formato per il 17% da acciai speciali preformati a caldo, per il 15% da lamiera di alluminio, per il 6% di alluminio estruso, per il 6% in alluminio fuso, mentre il restante è rappresentato da acciai formati a freddo o da altri materiali».
Come riuscite a tenere insieme in maniera salda e sicura così tanti differenti materiali? Utilizzate anche la tecnologia Laser?
«Ci vuole un grande know-how e tanta tecnologia per realizzare un telaio di questo tipo, perché non è per niente semplice tenere insieme materiali così diversi, specialmente quando si tratta di alluminio e acciaio. In questo caso ci serviamo di un collante molto sofisticato, che oltre ad evitare il rischio di corrosione da contatto, rende incredibilmente rigido il collegamento. Tutti gli acciai preformati a caldo poi sono rivestiti di una speciale lega di alluminio-silicio. Per tenere insieme tutta la struttura abbiamo messo a punto una lastro-ferratura molto sofisticata, per cui ci serviamo di 1.113 rivetti, 1280 viti autofilettanti, 119 punti di clinching, 4,9 metri di saldatura laser, 1,9 metri di saldatura Mig-Mag, mentre i robot creano 3.020 punti di saldatura».
“Il peso è diminuito, ma il nostro nuovo telaio ha migliorato la sicurezza durante gli incidenti e ha aumentato la rigidezza torsionale del 25%. Ci piace dire che il nostro telaio è rigido quanto un banco di tornitura”
Il nuovo telaio ha influenzato anche la dinamica di guida?
«Sì, certamente. Grazie all'utilizzo di un mix così variegato di materiali siamo stati in grado di abbassare di 10 mm il baricentro della vettura, a tutto vantaggio di un feeling di guida sportivo».
Tutto questo immane sforzo progettuale come si è tradotto in termini di riduzione del peso?
«Già la TT di seconda generazione pesava 90 kg in meno rispetto al primo modello del 1998, un risultato reso possibile grazie all'Audi Space Frame di prima generazione. Sulla nuova TT, di terza generazione, siamo riusciti in ogni caso a ridurre il peso di ulteriori 50 kg rispetto al secondo modello. Tutta la zona superiore del telaio, ovvero l'abitacolo pesa soltanto 68 kg, mentre il telaio completo pesa 276 kg, un risultato incredibilmente basso».
Per ridurre in questi in termini il peso siete intervenuti soltanto sul telaio?
«Assolutamente no. La filosofia lightweight in casa Audi non riguarda soltanto la scocca. Siamo riusciti a ridurre il peso della rete di bordo di ben 2,6 kg per esempio utilizzando cavi in alluminio e non più in rame, i motori a benzina hanno perso 3,6 kg, mentre quello diesel è più leggero di 1,9 kg. Sulla TTS inoltre abbiamo sviluppato nuovi freni che offrono maggiore risposta rispetto al passato ma sono anche stati alleggeriti di ben 5 kg. Abbiamo risparmiato poi altri 5 kg di peso riprogettando la struttura dei sedili, mentre cofani e portiere pesano 17 kg in meno».
Tutta questa "leggerezza" non rischia di andare a scapito della sicurezza?
«È vero il peso è diminuito, ma il nostro nuovo telaio ha migliorato la sicurezza durante gli incidenti e ha aumentato la rigidezza torsionale del 25%. Ci piace dire che il nostro telaio è rigido quanto un banco di tornitura».
Quali saranno le motorizzazioni disponibili al lancio?
«Al lancio la nuova TT sarà offerta con tre motorizzazioni Euro 6 a quattro cilindri da 2.0 litri sovralimentate, due benzina e un diesel. La potenza va dai 184 CV del motore diesel TDI fino ai 310 CV della TTS, che offre ben 38 CV in più rispetto alla TTS precedente, con un aumento delle prestazioni del 14%».
Non manca nemmeno il diesel, vero?
«Sì, certamente. Il diesel 2.0 TDI garantisce 184 CV e ben 380 Nm di coppia offerta già a 1.250 giri/min. L'accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 7,2 secondi, mentre la velocità massima tocca i 235 km/h. Il consumo medio di carburante della TT a gasolio raggiunge i 4,2 l/100 km, con 110 g/km di emissioni di CO2, un risultato di cui siamo molto orgogliosi visto che stiamo parlando di una sportiva».
Il telaio Audi Space Frame della nuova TT
Introdotto sul modello di seconda generazione, il motore TDI ha portato il gasolio su una sportiva, una scelta che poteva sembrare un azzardo. Quanti clienti hanno scelto il turbo diesel per la TT fino ad oggi?
«Un cliente su sei del modello di seconda generazione ha scelto il motore diesel TDI. Un risultato molto significativo, che naturalmente dipende dal mercato. In Austria per esempio abbiamo venduto moltissime TT TDI e più in generale in Europa, mentre naturalmente questa motorizzazione è rimasta praticamente sconosciuta negli Stati Uniti ed in Asia. Quando nel 2008 abbiamo presentato la TT a gasolio sono stati in tanti a sorprendersi, perché è davvero raro trovare una sportiva diesel, ma il successo è stato al di là delle nostre aspettative».
E per quanto riguarda i benzina, cosa offre la nuova TT?
«La gamma benzina si apre con il 2.0 TSI da 230 CV e 370 Nm. Con cambio doppia frizione S-Tronic e trazione quattro lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto in 5,3 secondi, mentre la velocità massima tocca i 250 km/h. Il consumo medio si attesta a 6,8 l/100 km, le emissioni a 158 g/km. Il top di gamma per ora è però la TTS con il 2.0 TSI da 310 CV e 380 Nm, disponibile in maniera costante da 1.800 a 5.700 giri/min. Questo significa che abbiamo circa 4.000 giri a disposizione dove sfruttare il massimo valore di coppia. Con cambio S-Tronic e trazione quattro la TTS accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi sfruttando il Launch Control, mentre la velocità massima tocca i 250 km/h, ma solo perché autolimitata elettronicamente. Questa unità garantisce un consumo di 7,1 l/100 km, con le emissioni inchiodate a 164 g/km».
A quali migliorie sono andate incontro queste motorizzazioni rispetto al passato?
«Tutte le motorizzazioni sono dotate di sistema Start&Stop, abbiamo inoltre lavorato sulla riduzione degli attriti delle parti meccaniche in movimento e sulla gestione termica del raffreddamento, ora più efficiente grazie ad una gestione separata dei liquidi del basamento e della testata».
Come cambia il 2.0 TSI della tradizionale TT da quello della TTS?
«Il motore della TTS è stato profondamente modificato rispetto a quello di base, sostituendo tutte le parti meccaniche in movimento, ma anche il basamento e la testata. Quando si preme con decisione sull'acceleratore inoltre la TTS apre due valvole di scarico che amplificano una sonorità decisamente sportiva».
“Quando nel 2008 abbiamo presentato la TT a gasolio sono stati in tanti a sorprendersi, perché è davvero raro trovare una sportiva diesel, ma il successo è stato al di là delle nostre aspettative”
A Ginevra avete mostrato la TT Sport quattro concept con un 2.0 TSI portato a 420 CV. Dobbiamo aspettarci in futuro una TT RS che dice addio al mitico cinque cilindri in linea dell'attuale generazione, per fare posto ad un quattro cilindri super vitaminizzato?
«Il cinque cilindri è stata un ottimo motore, che rispondeva a quello che cercava la clientela. Ora dobbiamo vedere a che punto si trova il ciclo di vita di questa unità. Il concept Sport quattro portato a Ginevra era solo un esempio delle potenzialità del nostro 2.0 TSI, ma non per l'uso quotidiano quanto piuttosto per un potenziale utilizzo nel motorsport».
Perché potete dire di esservi ispirati direttamente alla R18 e-tron quattro della 24 Ore di Le Mans per la progettazione della nuova TT?
«La nuova TT ha un sistema di rabbocco del carburante davvero innovativo, che si ispira in maniera esplicita a quello della R18 e-tron quattro dove la velocità di rifornimento è un aspetto fondamentale. Anche sulla TT sarà davvero semplicissimo rifornirsi di carburante, perché basterà aprire lo sportellino inserire la pistola proprio come avviene sulle auto da corsa ed erogare, senza bisogno di aprire o svitare tappi. Quando si estrae la pistola due farfalle si chiudono automaticamente, quindi sarà sufficiente richiudere lo sportello e ripartire».
Dove viene prodotta la nuova TT?
«La nuova TT viene prodotta nel modernissimo stabilimento di Győr, in Ungheria, dove produciamo già la A3 berlina e cabriolet».
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 283 454
info@audi.it
https://www.audi.it/it/web/it.html
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