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Gli automobilisti mostrano un forte interesse verso le più recenti tecnologie elettroniche che permettano di garantire standard di sicurezza elevati oltre che di mantenere la connessione tra la vettura e la rete. Una recente indagine realizzata da Accenture, mostra infatti che oltre il 90% degli intervistati vorrebbe che la propria auto fosse equipaggiata con soluzioni che possano aumentare la sicurezza durante la guida, ma anche con strumenti che permettano di ricevere informazioni in tempo reale sul traffico o gestire lo smartphone direttamente dal volante.
In particolare secondo l'indagine, che ha coinvolto 7.000 automobilisti in sette Paesi del mondo, in Italia, Stati Uniti, Francia, Cina, Malesia, Corea del Sud e Brasile, la crescente popolarità delle tecnologie I.V.I. (In Vehicle Infotainment) potrebbe portare circa 200 dollari di profitto in più per ogni auto commercializzata sui mercati maturi.
Il veicolo connesso si prepara quindi a divenire uno dei trend più interessanti dei prossimi anni, contribuendo a sostenere la crescita del comparto. Nell'immaginario collettivo è già nato il cosiddetto "connected vehicle" equipaggiato con le più avanzate tecnologie per la sicurezza, ma capace di offrire servizi di infotainment naturalmente adeguati alla categoria di auto.
Se la presenza delle tecnologie I.V.I. è attualmente minima nelle auto di fascia bassa e medio bassa, nel prossimo futuro queste si svilupperanno in tutti i segmenti, portando quasi ad una completa penetrazione sul mercato delle utilitarie e in quello dei veicoli di lusso.
«Le tecnologie I.V.I. stanno catturando l'immaginazione dei consumatori di tutto il mondo, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti - ha dichiarato Marcello Tamietti, Managing Director Accenture del Gruppo Connected Vehicle - la sfida più importante per le Case automobilistiche sarà di stare al passo con la continua evoluzione delle tecnologie più desiderate dagli acquirenti e valorizzare il grande potenziale di crescita che il mercato dell'in vehicle infotainment rappresenta.»
L'indagine ha anche monitorato il gradimento delle tecnologie per la sicurezza attualmente disponibili sul mercato. La stragrande maggioranza degli intervistati (91%) ha dimostrato interesse per il sistema lane changing/blind spot, cioè per il controllo della zona d'ombra non visibile dagli specchietti retrovisori.
I sistemi di antibloccaggio (ABS) riscuotono l'83% dei favori, seguiti dai sensori per la visione notturna (74%), dai sensori per la retromarcia (72%), dai sistemi per il mantenimento della corsia (69%), dall'etilometro a bordo del veicolo (68%) e dal sistema di allarme quando il guidatore manifesta segni di eccessiva stanchezza (63%).
Restando nell'ambito della sicurezza, l'83% degli intervistati vorrebbe nel prossimo futuro disporre di tecnologie in grado di contattare automaticamente il carro attrezzi quando il veicolo si rompe e il 75% un sistema che chiami il soccorso stradale più vicino in caso di incidente.
Quasi tre quarti (73%) degli intervistati hanno dichiarato di desiderare anche una tecnologia in grado di fermare il veicolo e inviare una chiamata di emergenza in caso il conducente o un passeggero dovessero avere un attacco di cuore o un malessere grave in generale.
L'83% sarebbe inoltre favorevole a tecnologie in grado di segnalare con anticipo traffico, incidenti e rallentamenti. I connected vehicle del futuro dovranno inoltre integrare le funzionalità offerte dal mondo digitale: il 63% degli intervistati vorrebbe utilizzare sistemi di comunicazione tra veicoli, e il 59% sarebbe interessato a controllare lo smartphone attraverso comandi sul volante.
Il 58% vorrebbe leggere e dettare e-mail mentre guida e il 57% avere un parabrezza che agisca come un monitor e che sovrapponga alla normale visione della strada anche la velocità.
Fonte: Ansa