Sicure, intelligenti e connesse: l'identikit delle auto di domani

Sicure, intelligenti e connesse: l'identikit delle auto di domani
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E per guidatori smart. E' stato questo il tema di un interessante dibattito nella sede Mercedes-Benz di Milano nel corso della prima edizione della Disruptive Week Milan. La nuova frontiera della sicurezza e l'Internet of Things
29 aprile 2015

Dal 27 al 30 aprile si svolge a Milano la prima edizione della Disruptive Week Milan, ovvero una serie di appuntamenti internazionali dedicati alle nuove tecnologie attraverso eventi divulgativi, di business e networking. Tutti all'insegna dell'Internet of Things calato nella vita quotidiana. Alcuni di questi dibattiti sono organizzati negli spazi del Mercedes-Benz Center di via Gallarate e qui ci occupiamo di un interessante talk che si è tenuto martedì sera.

Mercedes: una mano all'ambiente, l'altra... alle prestazioni!

Tema del dibattito “Auto sicure, intelligenti e connesse per guidatori smart”. Una riflessione su come oggi – è stato sottolineato – la fusione fra scienza, innovazione tecnologica e persino medicina possa evolvere l'automobile. Mettendola in connessione con tutti gli apparecchi tecnologici dell'automobilista, riuscendo a garantire un elevato livello di sicurezza senza mortificare il piacere di guida. Paolo Lanzoni, responsabile stampa e comunicazione di Mercedes-Benz Italia, ha sottolineato come la tecnologia intelligente sia quella utile tanto all'ambiente come al miglioramento delle prestazioni – pensiamo alla auto ibride che aggiungono cavalli elettrici, sui quali non si paga fra l'altro il bollo – e quanto alla sicurezza di chi viaggia grazie alla possibilità di interfacciarsi con le altre auto o di controllare la segnaletica orizzontale. Se ad esempio un'auto ci sta per tamponare mentre siamo fermi al semaforo, dei sensori pretensionano le nostre cinture di sicurezza prima che noi ce ne accorgiamo. Altri sensori agiscono automaticamente sui freni in caso di pericolo anticipando magari una nostra distrazione».

Attention Assist
Mercedes investe tantissimo sull'integrazione dei sistemi di bordo

 

Stefano Ferrari, product manager core & telematics in Mercedes-Benz Italia, ha ricordato come già esistano molti dispositivi in grado di incrementare la sicurezza e che questi posso essere ulteriormente integrati ai device mobili quali gli smartphone. «Mercedes investe la cifra di 5,6 miliardi di euro nella ricerca e sviluppo e nella sua storia ha depositato oltre 80 mila brevetti. Tecnologie già disponibili sono ad esempio l'assistenza alla guida notturna tramite il visore infrarossi che segnala sul cruscotto quello che ancora non vediamo. Da 30 anni Mercedes è certificata per l'utilizzo di materiali non allergenici, mentre l'aria che entra nell'abitacolo è trattata con filtri a carboni attivi e il navigatore imposta il ricircolo automatico quando si entra in una galleria. L'attention assist è un dispositivo di cui andiamo fieri perché combatte il pericolo di perdita di controllo a causa di un colpo di sonno: lo fa analizzando una settantina di parametri del guidatore. Un altro dispositivo è la chiamata di emergenza eCall che parte in automatico in caso di incidente dando la posizione del veicolo ai mezzi di soccorso, e funziona anche in caso di chiamata di soccorso per un malore».

Abitacolo: quanto conta la qualità dell'aria?

L'incontro è stato anche l'occasione per illustrare il volume curato dal professor Aldo Ferrara e intitolato “Fisiologia clinica alla guida”. Una pubblicazione che riporta le esperienze di numerosi specialisti clinici e che parte dalle statistiche degli incidenti per capire come scongiurare alcuni tipici pericoli durante la guida, sia da persone sane e sia affette dalle più diffuse o rare patologie. Si comprende come sia importante quello che si respira all'interno dell'abitacolo e come deve essere depurata l'aria «Dopo l'introduzione della patente a punti - racconta il professor Ferrara - sono calati i decessi ma non sono diminuiti gli incidenti. Fra le cause ci sono la disattenzione, la velocità, la guida contromano, la mancata distanza di sicurezza, l'alcol e la droga, i colpi di sonno.

La tecnologia intelligente è quella utile tanto all'ambiente come al miglioramento delle prestazioni

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Quindi le proposte che possono nascere dal mondo automotive possono essere utili in molti casi, con una scatola nera che monitora il comportamento del pilota e si accorge di anomalie, come i sensori per il monossido di carbonio, o l'introduzione di filtri fotocromatici per migliorare la visibilità entrando in galleria passando dalla luce del sole. Si è notato che l'autista che non ha assunto alcol e ha trasportato amici dopo una serata di bevute, dopo poco ha finito per assumerne l'alcol respirandolo: anche in questo caso sensori dedicati sarebbero utili. Il fumo in auto resta la cosa più deleteria soprattutto in mancanza di adeguati sistemi di ventilazione. Esiste un fattore umano legato ad abitudini o patologie che può causare incidenti ed è monitorando certi parametri, come la tecnologia può fare e ha già iniziato a farlo con appositi sensori, che si possono prevenire molte cause di incidente».

Sistema di visione notturna Nightview
Più tecnologia significa più sicurezza

Sempre più connessi

Luca Lamorte, strategy innovation Jol Scube di Telecom Italia ha ricordato come «I maggior costruttori si stanno organizzando per portare tutti i sistemi operativi più diffusi nelle auto e avere quindi la possibilità di trasportare e ricevere dentro l'auto tutte le informazioni che si posseggono e ricevono nei vari device. Dalla semplice funzione di navigatore, o messaggistica, direttamente sul cruscotto dell'auto a funzioni molto più complesse». Si va sempre più verso l'Internet of Things, e con l'uomo al centro ci piace sottolineare – ha aggiunto Antonio Bosio, product & solutions director di Samsung -,  e di questi dispositivi IoT o IoT ready se ne venderanno sempre di più e questo potrà solo migliorare la nostra vita. Collegandoci all'auto, ci sono tecnologie che devono restare dentro l'auto e altre che si possono portare dentro l'auto quando vi entriamo. La gamma attuale Samsung è per circa il 50-60% IoT ready, con sensori e connettività, ma entro cinque anni il 100% della vasta produzione Samsung sarà IoT ready. Possiamo senza dubbio fare un grande lavoro per integrare le molte funzioni che possono stare dentro lo smartphone, o addosso alla persona come i wareable, con quelle dell'auto».

 

«Oltre alla funzione di mobilità – ha concluso Paolo Lanzoni - oggi l'auto ha l'opportunità di diventare un megafono per soddisfare altre funzioni. La Internet of Things permette di far entrare la tecnologia nell'auto e farla dialogare con le infrastrutture o con altri utenti della strada. Ma stiamo già lavorando molto insieme affinché, ai fini della sicurezza, l'auto si accorga non soltanto di ciò che avviane fuori dall'auto, ma anche di quello che avviene internamente, verificando lo stato del guidatore. E' un po' questa la nuova frontiera».

 

Maurizio Gissi

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