Inizia oggi la trentesima edizione della competizione inventata da Shell per celebrare innovazione ed efficienza. In gara 50.000 studenti. E l'Italia è grande protagonista con 8 team in corsa per la vittoria nelle due categorie (urban e prototipi). Vince chi consuma meno
22 maggio 2015
Rotterdam è protagonista per il quarto anno consecutivo di una avvincente sfida che vede protagonisti 230 equipaggi da 30 Paesi sul circuito cittadino olandese. Nel weekend del 21/24 maggio non si lotta per il miglior tempo sul giro. Al centro della Shell Eco-marathon sono l'innovazione tecnologia e il risparmio energetico.
Gli oltre 50.000 studenti in gara mostreranno all'Europa i loro incredibili prototipi, in grado di percorrere chilometri e chilometri con poche gocce di carburante o con l'equivalente di un pacchetto di batterie stillo AAA. La Shell Eco-marathon compie 30 anni e ha davanti un futuro splendente (ufficiosamente l'anno prossimo migrerà a Londra). La prima edizione risale al 1985 e oggi si presenta come la competizione mondiale più importante nell'ambito della efficienza energetica. Vince chi riesce a percorrere la maggiore distanza possibile con l’equivalente di 1 kWh o 1 litro di carburante.
In 30 anni i veicoli in gara sono passati da prototipi spinti da semplici motori tagliaerba (con telaio in legno) a evolute macchine ibride che rappresentano un difficilissimo banco di prova per gli aspiranti ingegneri meccanici ed elettronici.
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Eco-Marathon è un punto di incontro tra aziende e mondo accademico
Un punto di incontro
La corsa inventata da Shell è anche un punto di incontro speciale tra il mondo accademico e le aziende: qui infatti gli studenti perfezionano le innovazioni tecnologiche che poi hanno - o possono avere - significativi risvolti pratici nella ricerca e nella produzione delle Case automobilistiche. C'è inoltre uno scambio di informazioni tra la Shell e i ricercatori, che sono chiamati a utilizzare i lubrificanti di ultima generazione per ridurre al minimo gli attriti interni del propulsore. E i risultati si vedono sul campo.
Pensate ad esempio al 1985, quando il team svizzero Team Henry vinse con un risultato all’epoca straordinario: 680 km percorsi da un Prototipo con 1 litro di carburante. Nel 2014 il risultato ottenuto dal team francese Microjoule La Joliverie, vincitore nella stessa categoria, è stato di ben 3.314,9 km percorsi con l’equivalente di 1 litro di carburante.
Si comprende quindi come sia vivo l'interesse dell'industria verso questa affascinante competizione. Gli equipaggi sono molto professionali e schierano mediamente 20 ricercatori, specializzati in varie aree (design, aerodinamica, elettronica, meccanica) che qui imparano a dialogare tra loro e a svolgere una ricerca finalizzata a un risultato condiviso. Proprio come avviene nelle aziende in cui saranno poi chiamati a lavorare.
Tutto avviene con la sicurezza sempre al primo posto. Gli ingegneri Shell verificano il funzionamento dei freni e il montaggio a norma delle cinture di sicurezza
D'altra parte i successi del 2014 parlano chiaramente e aprono una finestra sul futuro, perché ancora tanto si può ottenere sul fronte dell'efficienza energetica. Lo scorso anno il prototipo La Joliverie – Lycee Saint-Joseph La Joliverie (FR) percorse 3.314,9 km/l di benzina, mentre l'Urbanconcept Lycee Louis Delage – Lycee Louis Delage (FR) sfiorò i 469 km con un litro di benzina.
Veicoli, carburanti e piloti
La ricerca sui veicoli è spinta al massimo. Si impiegano telai ed elementi in fibra di carbonio, alluminio e parti in polimero stampate in 3D. Tutto avviene con la sicurezza sempre al primo posto: durante i test, gli ingegneri Shell verificano il corretto funzionamento dei freni, la visuale dei piloti (costretti sui prototipi a posizioni distese per offrire la minore resistenza all'aria) e il montaggio a norma delle cinture di sicurezza.
Sono ammessi in gara ben sette diversi tipi di carburante (tradizionali e alternativi). Due invece le tipologie di veicoli: Urban (a quattro ruote, con un peso massimo maggiore) e Prototipi. I Prototipi sono veicoli aerodinamici il cui scopo è ridurre l’attrito e massimizzare l’efficienza energetica.
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E' Rotterdam ad ospitare la Shell Eco-Marathon
Quest’anno correranno 153 prototipi
Gli UrbanConcept sono veicoli progettati e costruiti con specifiche da strada (abitabilità, presenza luci e tergicristallo, quattro ruote). Per l’edizione 2015, sono registrati 71 veicoli Urban Concept. Ci sono sette tipi di energia differenti: benzina, diesel, etanolo, Gas to Liquid (GTL) e Gas Naturale Compresso (GNC); Energia elettrica (e-mobility), inclusi idrogeno e batterie elettriche. Il peso minimo del pilota è pari a 50 kg sui prototipi e 70 kg sugli Urbanconcept.
Le regole della gara: l'anno scorso oltre 3.000 km/l!
Le squadre devono completare dieci giri entro un tempo massimo di 39 minuti con una velocità media di circa 25 km/h.
La distanza totale da percorrere è di 16,117 km (10 giri da 1,626 km).
Ogni team ha a disposizione quattro tentativi, il miglior risultato sarà ritenuto valido per la classifica finale. Esiste un unico circuito per entrambe le categorie, UrbanConcept e Prototipi.
Un giro: 1.626 m (piatto, senza pendenze).
Cinque curve a 90° per giro.
Gli UrbanConcept sosteranno dopo ogni giro.
The final countdown begins at Shell Eco-marathon Europe 2015 in Rotterdam, NL! The student teams have begun fine-tuning their ultra-energy-efficient vehicles and hitting the track for practice runs. Watch how they're getting on! #SEM2015
Posted by Shell on Mercoledì 20 maggio 2015
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Le vetture devono percorrere migliaia di km con l'equivalente di un pacchetto di batterie stillo AAA
L'Italia in gara
Il nostro Paese è validamente rappresentato da 8 team provenienti da 6 Università e 2 Istituti tecnici. Gli studenti sono presenti a Rotterdam con veicoli da loro interamente progettati e costruiti. L'Italia schiera 5 veicoli nella categoria Prototipi e 3 nella categoria Urban Concept: Herbie 3.5 (P) dell’ITIS A. Rossi di Vicenza, FaBI-Sparkless (P) e +39D dell’ITIP L. Bucci di Faenza, Escorpio EVO (P) dell’ITIS L. da Vinci di Carpi, IDRA (P) e XAM del Politecnico di Torino, Daphne 2.0 del Politecnico di Milano e Potentia II dell’Università degli Studi della Basilicata.
Per arrivare pronti in Olanda gli studenti hanno lavorato molti mesi, utilizzando anche tecnologie innovative come la stampa 3D. Sono inoltre stati fatti molti test nelle gallerie del vento, mentre la parte elettronica ha visto crescere enormemente il proprio ruolo nella progettazione dei sistemi ibridi e nella gestione informatizzata degli acceleratori.
Andrea Perfetti
Shell Eco-marathon 2015: in gara le auto da 3.000 km/l di benzina