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Discutere sul cambio di mentalità e delle regole della mobilità, nella fase di uscita dalla pandemia, per ampliare il ventaglio delle possibilità di spostamento individuale, e modificare così l'organizzazione dei trasporti e delle città.
All’interno di questo scenario si è tenuta, in modalità ovviamente digitale, la quarta edizione della Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, evento che ogni anno riunisce società, aziende ed associazioni per discutere sulle strategie migliori per favorire la transizione verso una mobilità capace di liberare le città dall’assedio delle vetture private.
Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia è intervenuto all'evento come relatore, presentando il ruolo di della piattaforma di condivisione delle vetture negli scenari futuri della mobilità urbana: «La nostra visione per l'Italia, dove nel 2019 oltre quattro milioni di persone hanno aperto l’app Uber e che vede un rapporto taxi/macchine con conducente per numero di abitanti tra i più bassi d’Europa, è di diventare una vera piattaforma di mobilità che includa diverse alternative di trasporto, dagli NCC ai taxi, dalle bici elettriche ai monopattini fino alla possibilità di includere nella pianificazione di viaggio anche il trasporto pubblico locale. Lo faremo offrendo un servizio sempre più sicuro, affidabile ed accessibile, aumentando la nostra presenza nel Paese. Entro fine anno lanceremo il servizio Uber Taxi a Napoli, ed estenderemo il servizio Uber Black in altre due città italiane oltre a Milano e Roma. In questo modo saremo presenti, entro la fine del 2020, in sei città italiane, permettendo così a circa undici milioni di potenziali clienti di avere la possibilità di accedere alla app Uber e ai suoi servizi».