Sergio Marchionne: «Investiremo in Italia quando saremo pronti»

Sergio Marchionne: «Investiremo in Italia quando saremo pronti»
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Marchionne si è pronunciato in merito a diversi argomenti legati al brand del Lingotto, tra cui investimenti, mercato europeo e fusione Fiat-Chrysler
20 marzo 2013

L’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, al termine dell'assemblea dell’Sgs, si è pronunciato in merito a diversi argomenti legati al brand del Lingotto in seguito ai dati diffusi sui risultati del mercato europeo e sui risultati europei di Fiat, dichiarando: «Il trading profit di Fiat nel primo trimestre 2013 sarà più basso rispetto allo stesso periodo del 2012. I target del 2013 sono confermati».

Linea Gruppo Fiat confermata

«Confermo la linea del Gruppo: quando saremo pronti ad annunciarli lo diremo - aggiunge Marchionne in merito ai tempi degli investimenti in Italia - per il momento non ho alcuna indicazione. Non ho cambiato idea. Dobbiamo fare le nostre scelte, le dobbiamo fare in pace senza pressioni».

Il Top Manager italo-canadese ha poi aggiunto che la decisone del tribunale Delaware sul prezzo delle azioni Chrysler detenute da Veba, che era attesa per fine marzo, «arriverà tra giugno e luglio». L’A.D. del Gruppo Fiat ha poi dichiarato: «Temo che le chiacchiere sulla fine dell'euro torneranno sul tavolo. Se mi chiedete se penso che il rischio sia vero rispondo di no. Se si dovesse uscire dall'euro sarebbe un disastro per l'Italia».

Mercato 2013

In merito all'ipotesi di Promotor che il mercato italiano possa chiudere il 2013, a causa dell'instabilità politica, a quota un milione e 100 mila auto vendute «sarebbe disastrosa» secondo Marchionne, il quale osserva che «sarebbero 300 mila in meno dell'anno scorso, più del 20% di ribasso. Sarebbe il sesto anno di seguito di calo delle vendite. Se la sovracapacità continua ad essere il problema tutti quanti andranno a cercare volumi altrove. Così diventa una battaglia di prezzi a livello europeo, non limitata soltanto al problema italiano».

Confermo la linea del Gruppo: quando saremo pronti ad annunciarli lo diremo per il momento non ho alcuna indicazione. Non ho cambiato idea. Dobbiamo fare le nostre scelte, le dobbiamo fare in pace senza pressioni


Quanto ai dati sul mercato europeo, l’A.D. del Lingotto aggiunge che «sono una conferma di quello che dico da mesi. Il problema è serio» e alla domanda se sia peggio del previsto, Marchionne ha risposto: «Non per me, lo avevo previsto così buio. Il problema è per quanto tempo continuerà così».

Quotazione del Gruppo Fiat-Chrysler dopo la fusione

Per la quotazione del Gruppo Fiat-Chrysler dopo la fusione, Marchionne dichiara invece che «dovremo guardare in qualche modo al mercato americano per i vantaggi ad esso legati», aggiungendo che «il mandato alle banche per il processo dell'Ipo può cominciare solo quando ci sarà un accordo tra Fiat e Veba. Siamo a uno stadio molto preliminare di selezione delle banche. Il processo è partito, è nostro obbligo avviarlo, stiamo sentendo le banche».

In sostanza «Non sarà un trimestre eccezionale» per il Gruppo Fiat, avverte Sergio Marchionne che, in una giornata ancora nera per il mercato europeo dell'auto, conferma i target 2013 e l'intenzione di investire in Italia ma senza dare scadenze. Si allungano, intanto, i tempi dell'arbitrato chiesto da Fiat al tribunale del Delaware sul prezzo della quota Veba in Chrysler: nessuna decisione prima di giugno-luglio, non più fine marzo come sperava Torino. Sembrano così allungarsi i tempi della fusione.

Avviati i contatti con le banche per acquisire Chrysler

Sono stati avviati, nel frattempo, i contatti con le banche per valutare l'eventuale acquisto, totale o parziale, del 41,5% della Casa di Detroit. Marchionne parla con i giornalisti all'hotel Kempinski di Ginevra, dopo avere presieduto l'assemblea della Sgs, alla quale è presente anche John Elkann: la società elvetica di certificazione, in cui Exor detiene il 15%, gode di buona salute e approva conti 2012 con ricavi pari a 5,6 miliardi di franchi svizzeri (+16,3%) e un utile netto di 556 milioni in rialzo dell'1,5% a cambi costanti.
 

Sono stati avviati, nel frattempo, i contatti con le banche per valutare l'eventuale acquisto, totale o parziale, del 41,5% della Casa di Detroit

Ai soci viene distribuito un dividendo di 58 franchi rispetto ai 65 dell'anno scorso. L'Amministratore Delegato della Fiat, che insiste sulla necessità di stabilità politica e sugli effetti disastrosi di un'ipotetica uscita dall'euro, spiega che l'utile della gestione ordinaria del gruppo nel primo trimestre sarà probabilmente più basso dello stesso periodo del 2012 quando era stato pari a 866 milioni di euro, «ma la cosa importante per noi - afferma - è che siano confermati i target dell'anno e quelli li confermiamo». Gli obiettivi 2013, indicati dal Gruppo, sono quelli di ricavi tra 88 e 92 miliardi di euro, utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi, utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi.

Le ragioni dell'andamento dei conti del trimestre, che il CdA esaminerà il 29 aprile, l'Amministratore Delegato della Fiat le spiega con i diversi volumi produttivi negli USA: «In America ci manca un trimestre intero di Liberty, lo stabilimento riparte a maggio con una nuova vettura. Abbiamo fatto il cambiamento del Gran Cherokee, con lo stabilimento fermo nel passaggio, problemi di messa a punto della vettura».

In America ci manca un trimestre intero di Liberty, lo stabilimento riparte a maggio con una nuova vettura. Abbiamo fatto il cambiamento del Gran Cherokee, con lo stabilimento fermo nel passaggio, problemi di messa a punto della vettura


In merito agli investimenti a Mirafiori e Cassino, Marchionne dichiara: «non ho cambiato idea, ma dobbiamo fare le nostre scelte in pace, senza pressioni. Per il momento non ho alcuna indicazione, li annunceremo quando saremo pronti».

Un occhio di riguardo per gli USA

Il mercato dell'auto va male, ma resta aperta la partita USA. Lo slittamento della decisione del Tribunale del Delaware a Marchionne è arrivata solo lunedì sera: «a Veba è stato dato il permesso di depositare una documentazione supplementare nei prossimi 10 giorni. Poi per una decisione del tribunale tecnicamente deve passare un periodo di non oltre 60 giorni da quando questa documentazione sarà depositata». E sulla futura quotazione del Gruppo Fiat-Chrysler dopo la fusione Marchionne osserva: «dovremo guardare in qualche modo al mercato americano per i vantaggi ad esso legati».

Fonte: Ansa
 

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