Segnaletica: quando lo Stato la utilizza al posto della manutenzione

Segnaletica: quando lo Stato la utilizza al posto della manutenzione
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Il nostro editorialista Enrico De Vita, in uno scambio di battute con un lettore, evidenzia come spesso lo Stato preferisca installare cartelli di pericolo invece che intervenire per mettere in sicurezza le strade
19 aprile 2013

Uno scambio di battute tra un lettore e il nostro editorialista Enrico De Vita mette in luce come ormai in Italia ci si sia abituati ad accettare passivamente situazioni potenzialmente pericolose sulle strade della Penisola, considerandole a tutti gli effetti nella norma.

Spesso infatti gli enti responsabili delle strade italiane (Comuni, Province, Anas, ecc.) invece che provvedere a sistemare buche, gallerie scarsamente illuminate, guard-rail danneggiati e strade dissestate si limitano ad installare cartelli che avvisano del pericolo, senza prendere alcun provvedimento concreto per porre rimedio ad anomalie che possono procurare danni a mezzi e persone, in particolar modo agli utenti della strada più esposti come i motociclisti.

La situazione non sembra destinata a migliorare almeno nel breve periodo, anche perché le imprese che si occupano della manutenzione delle strade spesso presentano pesanti crediti nei confronti dello Stato e quindi non sono per niente incentivate a prendersi in carico nuovi appalti.

Vediamo ora nel dettaglio come lo scambio di battute tra Enrico De Vita e il lettore, che prende in considerazione il cartello di pericolo caduta massi, riesca a mettere in luce proprio questo aspetto. Enrico De Vita infatti sostiene che il cartello di pericolo caduta massi non dovrebbe proprio esistere, o meglio, dovrebbe essere installato solo per il periodo necessario a mettere in sicurezza la strada e non.

Spesso gli enti responsabili delle strade italiane invece che provvedere a sistemare buche, gallerie scarsamente illuminate, guard-rail danneggiati e strade dissestate si limitano ad installare cartelli che avvisano del pericolo, senza prendere alcun provvedimento concreto

La lettera del lettore a Enrico De Vita

Egregio Sign De Vita. Come tutte le mattine salendo in macchina accendo la radio ed ascolto la trasmissione di "Isoradio" ed oggi verso le ore 08.00 ho ascoltato il Suo intervento riguardo la segnaletica stradale. La Sua interpretazione sul segnale "caduta massi" è completamente sbagliata.

Lei ha detto che questo segnale è inutile e che dovrebbe essere rimosso. Niente di più sbagliato. Lei dice che un automobilista quando vede questo segnale dovrebbe alzare lo sguardo per vedere se cadono dei massi. Penso allora che non ne conosca il significato. L'esatta interpretazione tradotta in poche parole è : attenzione dato che su questa strada potrebbero cadere delle pietre, si potrebbe verificare che sulla carreggiata ci si trovino degli ostacoli, quindi guidare con prudenza e fare la massima attenzione. Si corregga ed impari a dare il giusto significato alla segnaletica stradale. Se all'esame per ottenere la patente avesse risposto come ha detto durante la trasmissione, sarebbe stato bocciato.

Distinti saluti E. R. (patente presa nel 1961 e da allora non ho mai preso una multa per infrazione al codice.)

Enrico De Vita risponde al lettore

Vede, signor R., la differenza che c'è fra la sua risposta al significato del cartello "Caduta massi" e il mio commento radiofonico è la stessa che intercorre fra il burocrate che pensa solo a evitare eventuali responsabilità e il funzionario pubblico che - a costo di

apparire blasfemo - si mette in gioco per il bene comune.
 

All'estero, un cartello come quello di pericolo per la caduta dei massi si mette solo per il tempo necessario a proteggere la scarpata. Non lo si lascia in opera per tutta la vita - come troppo spesso avviene da noi - perché se l'opera di ripristino è stata appropriata non ci devono essere conseguenze

Ho preso la patente nel 1956 e posso dire di aver guidato in tutte le strade del mondo. All'estero, un cartello così si mette solo per il tempo necessario a proteggere la scarpata. Non lo si lascia in opera per tutta la vita - come troppo spesso avviene da noi - perché se l'opera di ripristino è stata appropriata non ci devono essere conseguenze.

E se ci sono vuol dire che non era ben fatta o ben progettata. Se, per qualche ragione, cadono ancora massi e rimangono sull'asfalto, l'ente proprietario deve rimuoverli prontamente. Diversamente - lo ha detto la Cassazione - è responsabile dei danni. D'altro canto, appare quantomeno singolare che l'ente proprietario abbia il tempo e i soldi per apporre quel cartello e non abbia la solerzia per rimuovere i massi appena caduti.

La Sua interpretazione sul significato del cartello "Caduta massi" è indubbiamente ortodossa, ma preferisco continuare a pensare che molte regole del nostro CDS vadano svecchiate e orientate a favore del cittadino. Pazienza, se mi bocceranno al prossimo esame di patente.

Una stretta di mano,
Enrico De Vita

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