Secondo l'Istat, l'automotive è uno dei settori meno inquinanti

Secondo l'Istat, l'automotive è uno dei settori meno inquinanti
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Viene definito un settore “con un impatto limitato sull’ambiente”
11 luglio 2022

L’industria dell’automotive, un po’ a sorpresa, risulta tra le meno inquinanti in Italia. È ciò che emerge dalle 294 pagine del Rapporto annuale dell’Istat 2022. Nel’arco temporale considerato, tra il 2010 e il 2019, l’impatto ambientale maggiore è dovuto alla navigazione, alla metallurgia, ai minerali non metalliferi e all’agricoltura, mentre tra quelli a incidenza medio-alta troviamo aviazione, legno e alimenti/bevande/tabacco. Nessuna traccia dell’industria dell’auto nei primi posti. Sì, giusto sottolineare industria perché i dati non riguardano le emissioni che rilasciamo quando accendiamo e muoviamo la nostra vettura. Quindi, secondo l’indice SEI (Supply-chain Environmental Impact), viene considerata l’intera filiera produttiva. Per quanto riguarda le auto, invece, se la gioca con macchinari e tessile/abbigliamento/pelli tra quei settori manifatturieri “con un impatto limitato sull’ambiente”. Un dato sorprendente, dovuto in particolar modo al generale progresso tecnologico e di un uso maggiore delle fonti di energia rinnovabile.

Quindi, nonostante la sorpresa, l’industria delle auto e dei veicoli in Italia risulta essere una di quelle che inquina meno, coi valori più bassi, parlando in particolare di impatto sull’ambiente, più che di inquinamento, nel senso stretto del termine. Il risultato è lontano da quello che viene solitamente percepito, infatti l’Istat lo definisce “interessante”. Questo grazie anche agli stabilimenti dei costruttori, mentre il resto della filiera sembra rimanere più indietro. Un buon segnale, visto che le Case automobilistiche sempre più cercano di ridurre l’inquinamento e le emissioni di CO2.

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