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C'era da aspettarselo che la Seat ST Cupra Cup fosse uno dei monomarca più interessanti del 2017, ma avendolo vissuto di persona posso assicurarvi che è certamente la categoria con il rapporto prezzo/prestazioni/livello piloti più alto degli ultimi anni. Come se non bastasse, l'essere inserito nella griglia del Campionato italiano TCS (con la relativa titolazione nazionale) lo rende ancora più sexy rispetto a quella Seat Ibiza Cup che era ormai arrivata al capolinea dopo tanti anni di presenza sulle scene nazionali.
Fatta questa piccola e doverosa premessa, quando mi è arrivato l'invito da parte di Seat Italia non solo ho accettato "al volo" l'invito ma ho anche iniziato a pensare a quanto alta fosse la sfida quest'anno: oltre "ai soliti" Pelatti, Rodio e Palanti, infatti, quest'anno il parco piloti si è arricchito di piloti come Zucchi, Altoè ed...Alessandra Brena, che avevo già visto in forma nella prima tappa stagionale ad Adria.
Un parco piloti di alto livello, indubbiamente, alla guida di una vettura molto performante: nonostante la carrozzeria station wagon, infatti, la ST Cupra Cup allestita da Seat Motorsport Italia è in grado di girare a pochi secondi dalla Seat Leon Cupra Cup (quella larga e cattiva...) mantenendo però un livello di guidabilità più facile rispetto alla sorella maggiore.
Non so davvero cosa aspettarmi perché in qualche modo la vettura l'ho guidata lo scorso anno a Vallelunga (ma era in uno stadio primordiale rispetto a questa) ed alla prima presa di contatto di Franciacorta avevo tratto poche informazioni utili: come se non bastasse in questo weekend devo dividere la macchina con il simpatico Alessandro Vai (Corriere dello Sport) e questo significa dividersi i turni di prove libere e di qualifiche lasciando quindi 45 minuti di tempo in più ai nostri avversari per sistemare la macchina.
Inizio il weekend lasciando da parte ogni considerazione sugli assetti: mi faccio andare bene quello standard e cerco di adattare il mio stile di guida, del resto non ho tempo per fare alcun tipo di test
Inizio il weekend lasciando da parte ogni considerazione sugli assetti: mi faccio andare bene quello standard e cerco di adattare il mio stile di guida, del resto non ho tempo per fare alcun tipo di test. Fortunatamente l'assetto messo a punto da Alberto Bassi è abbastanza in linea con il mio modo di guidare, anche se rimane una profonda differenza con tutti gli altri: sono alto e peso 95 kg. Pago una quarantina di kg rispetto ai migliori avversari, che a parità di macchina sono una vita.
La cosa si fa subito evidente in pista: è vero, chiudo il primo turno di libere con il secondo posto e 3 decimi da Zucchi, ma mi rendo conto di essere molto lento nel veloce (pago 5 km/h in velocità massima) ed in alcune curve pago in inserimento e uscita. Una situazione non rosea nonostante il tempo fatto registrare, soprattutto perché gli altri arriveranno di certo.
Ed infatti in qualifica a gomma nuova si presentano all'appello Altoè e Brena. Io sono quarto a tre decimi da Zucchi ma sono consapevole di non aver forzato: sapendo di avere questo handicap rispetto agli altri ho cercato di risparmiare le gomme (le stesse per qualifica e gara) in funzione dei 38 minuti + 1 giro che ci vedranno protagonisti in notturna dalle 22.30.
Misano di sera è speciale: si è sempre corso di notte ma non avevo mai avuto la possibilità di provare la sensazione di una corsa in stile "Le Mans" ed è davvero bello che Seat abbia scelto di posizionare questa corsa in questa fascia oraria
Misano di sera è speciale: si è sempre corso di notte ma non avevo mai avuto la possibilità di provare la sensazione di una corsa in stile "Le Mans" ed è davvero bello che Seat (come al solito) abbia scelto di posizionare questa corsa in questa fascia oraria. L'emozione entrando in griglia è davvero forte: le luci si riflettono sulle carrozzerie ed i chiaro scuri rendono ancor più magica un'atmosfera che ho la sensazione si scalderà più dei 30 gradi dell'aria...
Ed in effetti è così perché subito dopo il verde, dove riesco a infilarmi dietro a Brena, sento di avere la macchina in mano e vedo che riesco a gestire bene le distanze dagli avversari: l'esperienza di guida a gomma fredda accumulata nelle gare in salita in questo frangente mi è davvero utile...
Mi "sbarazzo" dunque della Brena alla Quercia e il giro dopo tento l'attacco su Altoé all'entrata delle Rio approfittando di una porta lasciata aperta: purtroppo mi fido troppo e giustamente Giovanni chiude. Il contatto sembra banale ma qualcosa nella mia Leon ST cambia (convergenza) e da quel momento la macchina non è più facile e veloce come prima. Inizio a lottare, ho perso un paio di decimi sul passo ma soprattutto ho la sensazione che questa botta non faccia più lavorare bene la gomma anteriore sinistra (temperatura e pressioni fuori range) rendendo la guida della mia Leon più complicata alle Rio ed alla curva del tramonto, fondamentali per la performance.
It's the moment penso tra me e me ed inizio a dare davvero tutto
Cerco in tutti i modi di sfruttare ogni occasione, entro (ed esco) dai box a velocità cosmica guadagnando due posizioni ma mi rendo conto dopo poco di non avere costanza nel passo: maledetto contatto. Mi passa di nuovo Altoè, e sono terzo e mi ripassa Brena, relegandomi al quarto. Mancano pochi minuti, sono ancora lì con loro ma non riesco a forzare come vorrei: fortunatamente Altoè e Brena entrano in lotta rallentando il loro passo e lì riesco a rientrare nella lotta per il secondo posto. It's the moment penso tra me e me ed inizio a dare davvero tutto mandando in errore Brena. Riesco in un primo sorpasso alla Quercia, ma vengo ripassato nella fase di accelerazione e poi, al penultimo giro ritento con una mossa "zig-zag" di ripassarla: il sorpasso è bellissimo, ma nella fase di accelerazione esattamente come prima vengo ripassato. Inizio a perdere la pazienza perché tocco il podio con un dito ma non riesco ad aggrapparmi...situazione pessima anche perché il caldo toglie un po' di quella lucidità che mi sarebbe servita per non fare "over drive" e perdere nuovamente il contatto con Altoè e Brena.
Podio meritato, insomma, per il vittorioso Zucchi e per i miei compagni di lotta in questa corsa eccezionale: sono molto contento comunque di aver fatto una bella corsa ed aver dato spettacolo in TV. Obiettivo raggiunto...ma la prossima volta il podio deve essere mio!