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Cosa c'è dietro alla progettazione di un'auto. Quali test vengono effettuati per capire come i materiali che la compongano, reagiranno con il passare del tempo? Come si possono prevenire i problemi in fase di montaggio? A tutte queste domande siamo riusciti a rispondere grazie alla disponibilità di Seat che ci ha permesso di entrare a curiosare in un luogo top secret, ovvero il centro di produzione e ricerche di Martorell, a pochi chilometri da Barcellona. Siamo rimasti letteralmente incantati, estasiati alla visione di macchinari che sottopongono tutti e sottolineiamo tutti i componenti delle vetture, a lunghissimi test. Ebbene sì: ogni vettura viene assemblata in una catena di montaggio virtuale, di ogni automobile viene analizzata l'ergonomia grazie al visore Oculus, ogni componente viene radiografato, analizzato, aggredito (vapore, sali, luce) per analizzarne il rendimento e resa nel tempo.
Nell’industria automobilistica la realtà virtuale è essenziale proprio come nei settori medico, scientifico e dei videogiochi. SEAT impiega questa tecnologia ormai da 20 anni: “Ci aiuta a ottimizzare i processi produttivi, a visualizzare con precisione quello che stiamo per produrre” dichiara Javier Díaz, Responsabile del Prototype Centre SEAT. “Nello specifico, l’impiego di questa tecnologia ha permesso di ridurre del 30% i tempi di produzione dei prototipi, cioè la fase precedente al lancio di una vettura. La differenza è sostanziale. In passato erano necessarie tabelle lunghe oltre 10 metri per la descrizione dei piani, innumerevoli elenchi di componenti e mesi di lavoro. Ora, grazie alla realtà virtuale, tutto ciò che serve è un computer su cui visualizzare la vettura per apportare miglioramenti in tempi molto brevi”. Questa tecnologia ha permesso di ridurre del 50% il numero di prototipi necessari prima del lancio di un modello.
Un ottimo esempio è rappresentato da SEAT Ateca. L’intero processo è stato infatti seguito utilizzando la realtà virtuale: “Sono trascorsi più di tre anni dalle prime immagini alla vendita della vettura. Durante questo periodo abbiamo analizzato ogni centimetro della vettura, decidendo ogni volta come migliorarla. E oltre 800 miglioramenti sono stati apportati nella fase virtuale”, ha aggiunto Javier.
Ma non è finita qui. A Martorell non c'è solo la realtà virtuale come dicevamo. C'è infatti un'altra ala dedicata alla analisi dei materiali dove vengono effettuate Tac, radiografie, radiazioni UV ect. Pensate che ogni anno vengono effettuate un milione di TAC e radiografie, più di quelle che si realizzano nell'ospedale più grande di Barcellona. Questa tecnologia all’avanguardia ci consente di “prolungare la durata dei componenti e garantire la qualità dei materiali”, ci spiega l’ingegnere dei materiali David Patiño mentre solleva una ruota e la inserisce nella cabina. Proprio come per un test medico, Patiño ottiene i risultati in meno di un minuto: il materiale è compatto e ciò ne garantisce la durata. “Pochi sanno che una minima porosità, anche del diametro di meno di un millimetro, può causare una frattura sulla ruota se il guidatore si scontra con il marciapiede. Qui facciamo in modo che questo non accada”, aggiunge..
Grazie a queste tecniche, che consentono di visualizzare i componenti in 3D e in sezione, i tecnici possono analizzare i singoli materiali metallici o interi set di componenti elettronici.
Ora, schiacciate play e gustatevi il video. Buona visione. Si parte alla scoperta di uno dei luoghi più “top secret”...