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Pensavate che la benzina sopra i 2 euro al litro fosse il picco massimo? Potrebbe non essere così. Il conflitto tra Russia e Ucraina, infatti, sta facendo schizzare il prezzo dell'energia in borsa. I livelli del greggio sono già il doppio rispetto a un anno fa e i primi effetti si registrano in Svizzera. Nelle stazioni di servizio Ruedi Rüssel, il prezzo medio di un litro di diesel è ora di 2,05 franchi, mentre un litro di benzina 95 costa ancora 1,91 franchi, mentre nelle stazioni di servizio BP a Zurigo la “verde” costa invece già più di due franchi al litro. “È probabile che la situazione dei prezzi rimanga tesa. Non ci aspettiamo di avere problemi di approvvigionamento, ma nemmeno una rapida discesa dei prezzi” ha dichiarato un portavoce della British Petroleum. Ma quel che spaventa, sul lungo periodo, è uno studio condotto da Timo Ohnmacht, sociologo dei trasporti all'Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna. Lo studioso ha confrontato il prezzo del gas aumentato del 60 per cento e calcolato che se lo stesso dovesse accadere per la benzina si arriverebbe a 3,20 franchi al litro (3,1 euro): “È una possibilità concepibile” ha detto l'esperto. Secondo il sociologo è tuttavia improbabile che gli automobilisti modifichino le abitudini di guida o rinuncino alle auto a causa dei prezzi del carburante: “Sono molto abitudinari. Anche se nei sondaggi spesso si dichiarano disposti a valutare il trasporto pubblico, nei fatti poi non lo fanno quasi mai”.