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Indossano eleganti ed ancora immacolate tute da meccanico e si professano tutti appassionati di auto: capigliature scolpite dal gel, per qualcuno un accenno di barba, sguardi sinceri e puliti. Fanno quasi tenerezza, perché rispetto a tanti loro coetanei che ancora vivono nell’incertezza del domani, sembrano avere la strada già tracciata davanti.
Oggi studenti, domani abili restauratori di veicoli d’epoca
Si parte da Roma, ma l’obiettivo è di allargarsi presto ad altre città d’Italia: soprattutto dalle regioni a maggior “vocazione“ motoristica, infatti, giunge sempre più pressante la richiesta di personale qualificato nel lavoro su veicoli storici. Il programma, presentato oggi, risponde all’esigenza di salvaguardare il patrimonio di tradizione automobilistica italiana, fornendo una risposta qualificata alla domanda sempre crescente delle aziende specializzate nella conservazione e nella valorizzazione dei veicoli d’epoca.
L’intento è di garantire il futuro dell’automobilismo storico incrementando lo sbocco nel mondo del lavoro ai giovani con un bagaglio formativo di eccellenza. ACI e CNOS-FAP hanno studiato un’offerta formativa che si articola in un corso di durata triennale di formazione professionale rivolto ai ragazzi in età scolare e poi in un corso di specializzazione da 300 ore per la formazione di addetti al restauro di auto storiche, diretto ad operatori del settore carrozzeria e autoriparazione o a giovani che abbiano già conseguito la qualifica di formazione professionale.
I corsi sono partiti a settembre presso l’Istituto Salesiano “Teresa Gerini” a Roma (via Tiburtina 994): l’iniziativa sperimenta un nuovo modello d’interazione tra istruzione, domanda ed offerta di lavoro, con l’attività formativa in aula integrata con stage e periodi di apprendistato nella rete qualificata di officine meccaniche ACI in tutta Italia.
«Valorizzare il patrimonio storico a quattro ruote – ha detto Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI - favorire l’occupazione giovanile, qualificare l’offerta delle officine, offrire garanzie e tutela ai collezionisti: questi i principali obiettivi che il progetto con CNOS-FAP vuole raggiungere. E con il know how di ACI Storico portiamo la grande tradizione automobilistica italiana nel futuro».
Nel progetto sono coinvolte in forma diretta anche importanti Case costruttrici di veicoli e di accessori, che mettono a disposizione loro personale esperto per offrire agli studenti il massimo livello di informazione; nomi del calibro di Peugeot, Citroen, Centro Ricerche Fiat, Bosch, Total, Magneti Marelli, Pirelli, Dekra, Goodyear, Beta Utensili, Wurth e Renault Trucks, danno il senso del valore dell’operazione che pur partendo con un programma rivolto alle quattro ruote, promette di allargarsi nel prossimo futuro a moto e scooter. Non a caso, infatti, tra i partner dell’iniziativa ci sono fin dalla prima ora anche Honda e Gruppo Piaggio.
«In Italia operano circa ottomila officine specializzate nel restauro – dichiara il Segretario Nazionale CNOS-FAP Settore Automotive, Matteo D’Andrea – ma il ricambio generazionale di manodopera qualificata non è garantito, sia per gli elevati livelli di esperienza richiesti, sia per la quasi totale assenza di corsi specifici di formazione professionale. Il nostro progetto colma la lacuna, per preparare nuove generazioni di esperti restauratori di auto d’epoca, con nuove opportunità di lavoro».