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Sciopero nazionale dei trasporti mercoledì 24 luglio 2019: a proclamarlo sono le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, e Uiltrasporti. L'agitazione a livello locale durerà quattro ore, con modalità diverse nelle varie città. A Milano i lavoratori di ATM, sia della metropolitana, sia di superficie, incroceranno le braccia dalle 18 alle 22. Potranno subire ritardi e cancellazioni anche le linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 e Smart Bus.
A Roma, invece, lo sciopero dei lavoratori di Atac, Roma Tpl e Cotral durerà dalle 12.30 alle 16.30. Agitazione dalle 18.00 alle 22.00 a Torino, dalle 11.30 alle 15.30 a Genova, a Firenze dalle 18.00 alle 22.00, a Napoli dalle 09.00 alle 13.00, a Bari dalle 12.30 alle 16.30 e a Palermo dalle 09.30 alle 13.30.
Sul fronte dei treni a livello nazionale, l'agitazione durerà otto ore, dalle 09.01 alle 17.01, mentre i lavoratori di Trenord incroceranno le braccia dalle 09.00 alle 13.00. Non interessando le fasce di garanzia per i pendolari, si potrebbero verificare forti disagi. Trenitalia ha già diffuso l'elenco dei treni garantiti in caso di agitazione, così come Italo. Sciopero anche per i taxi, della durata di 24 ore.
Quanto alle motivazioni dell'agitazione, i sindacati spiegano in una nota: «Per la prima volta nella storia più recente il Governo si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi. A seguito di questo bisogno di scelte si deve aprire un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci».
«L’Italia - si legge ancora nella nota dei sindacati - dal punto di vista infrastrutturale, rischia di diventare la Cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora».