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Esistono luoghi in cui tutto è possibile, luoghi in cui tutti sono per davvero uguali e in cui ogni diversità sembra capace di elevarsi al rango di unicità. Esistono luoghi come Sauze d’Oulx e, soprattutto, esistono persone come i maestri che compongono la sua scuola di sci, da vent’anni oramai a fianco di BMW Italia con SciAbile, il progetto di inclusione creato con l’obiettivo di offrire corsi gratuiti, per l’appunto, di sci (ma non solo), a persone diversamente abili e parte del programma di Responsabilità Sociale d’Impresa denominato SpecialMente. Siamo stati proprio a Sauze d’Oulx per osservare in prima persona quali siano le attività a cui BMW ha dato vita, e per calarci, perché no, nei panni di chi per sciare ha bisogno dell’aiuto di persone come gli istruttori della scuola di sci Sauze d’Oulx Project.
Risale all’ormai lontano 2001 la nascita di SpecialMente: il programma integrato di Corporate Social Responsibility ideato da BMW Italia. Un progetto che poggia su alcuni pilastri, come la cultura, l’inclusione sociale, il dialogo interculturale e la sicurezza stradale, e che, in questi 22 anni, ha coinvolto oltre 2 milioni di persone. Un’iniziativa che, come ci ha confidato Roberto Olivi, Public Affairs e Communication Director di BMW Italia, rappresenta un vero e proprio benchmark a livello internazionale per la Casa di Monaco.
SciAbile si inserisce all’interno di questo solco a partire dal 2003, grazie all’impegno della scuola di sci Sauze d’Oulx Project, con l’obbiettivo di fornire a quanti siano portatori di una disabilità, la possibilità di imparare a sciare o di godere comunque delle attività che la montagna, nella sua declinazione alpina, consente. Uno sforzo enorme che ha necessitato della creazione di infrastrutture ad hoc, dello sviluppo di accordi con associazioni ed enti a vario titolo coinvolti per il trasporto degli utenti, e della formazione di una classe di istruttori chiamata non soltanto a insegnare ai propri allievi come utilizzare attrezzature concepite per chi abbia abilità diverse dalle proprie, ma ad essere anche direttamente responsabile della sicurezza dei propri allievi, durante queste attività.
Negli anni, la scuola di sci ha prestato assistenza ad allievi affetti da circa 50 differenti tipologie di disabilità raggruppabili in 3 macro aree: fisica e motoria (come nel caso di lesioni spinali, amputati, emiplegici, paralisi cerebrale); sensoriale (non vedenti, ipovedenti, sordi); intellettivo relazionale (sindrome di Down, autismo, sindromi genetiche).
Tra gli ostacoli che maggiormente si frappongono tra chi sia portatore di una disabilità e la possibilità di sciare vi è di sicuro la disponibilità dell’attrezzatura necessaria e il suo costo. Esistono, infatti, varie tipologie di “sedie” concepite per assecondare le più disparate esigenze. Si tratta di oggetti prodotti in numeri che non rendono possibile l’applicazione di economie di scala e che, per questo motivo, si presentano al pubblico con prezzi molto elevati, dando vita a una notevole barriera all’ingresso per quanti vogliano avvicinarsi a questo tipo di esperienze. Parliamo di attrezzatura il cui valore si aggira attorno a diverse migliaia di euro e il cui acquisto, se rappresenta di per sé un notevole investimento per quanti siano già in possesso di una tecnica adeguata per utilizzarla, costituisce una ragione sufficiente per abbandonare l’ipotesi di sperimentare questo tipo di attività, per quanti vogliano al contrario soltanto avvicinarsi a questo mondo senza la certezza di voler poi continuare ad esercitare questo tipo di sport. Ed è proprio qui che il progetto SciAbile fa la differenza. Innanzitutto la scuola di sci di Sauze d’Oulx ha nella propria disponibilità ben sette “sedie” di tre differenti tipologie. Si passa dal monosci, pensato per consentire all’allievo di riuscire a sciare in maniera indipendente, passando per il bisci, il più usato per la comodità di utilizzo e per la sua maggiore versatilità, per concludere con il tandem ski, usato principalmente per chi sia affetto da tetraparesi. A disposizione delle differenti “scocche” sono poi disponibili diverse “sedute”, così da poter adattare ogni sedia alle più disparate esigenze. Due di esse, ad esempio, sono dotate di uno schienale più alto, capace di consentire un maggior supporto per gli allievi che presentano una lesione spinale alta. Ma soprattutto, sedie, sci, scarponi, bastoni o stabilizzatori - per coloro che sono in grado di sciare in posizione eretta - sono tutti forniti in maniera totalmente gratuita, a chiunque si rivolga a SciAbile per vivere la propria esperienza sulla neve.
Accanto a questa attività di “fornitura”, ben più importante è il servizio di assistenza, messo a disposizione in maniera parimenti del tutto gratuita dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx. Affinché l’attrezzatura possa essere utilizzata nella maniera corretta, infatti, è assicurata agli utenti la disponibilità di una serie di istruttori specificamente formati per insegnarne l’impiego, nel caso in cui gli allievi possano ambire a una forma di indipendenza (come per chi utilizza un monosci), o perché questi ultimi siano accompagnati lungo le piste, diventando tutt'uno con loro e parte integrante di un’esperienza che altrimenti non sarebbe possibile.
Per la stagione invernale 2022-2023, grazie allo sforzo di BMW Italia, sono state introdotte una serie di novità nei servizi offerti dalla scuola, a partire dal nuovo tapis roulant Baby Rock. Oggi, infatti, SciAbile può contare su di un tappeto di risalita della lunghezza di 100 metri, che vanta una larghezza adeguata per il trasporto di tutte le sedie di ausilio degli atleti. Questo permette di affrontare i primi approcci alla neve in maniera graduale e senza dover prendere la seggiovia, cosa che spesso, nelle prime fasi di apprendimento, può essere motivo di ansia, se non di veri e propri traumi. Avere una pista principianti più lunga ottimizza i costi di gestione e rende più graduale la progressione da pista baby alla successiva pista di Clotes (di livello difficile), fino alla seggiovia. Al nuovo tapis roulant si affianca inoltre il nuovo Chalet Sincero, una struttura ora a disposizione di maestri e allievi in grado di cambiare davvero la qualità del lavoro e dell’accoglienza a loro riservata. Il nuovo Chalet Sincero è suddiviso in tre piani e facilita l’accoglienza, la preparazione e l’attesa della lezione. È dotato di un parcheggio adiacente all’ascensore e al bagno disabili. Il primo piano è dedicato al deposito attrezzatura e alla vestizione dei ragazzi. Al secondo piano c’è un’area accoglienza con cucina attrezzata ad uso comune, divano, tv, dispensatore di bevande calde e soprattutto accesso diretto alla partenza del tappeto di risalita. Avere un luogo caldo, accogliente e adiacente alla pista è un valore aggiunto per tutti: i ragazzi disabili affrontano il primo approccio alla neve e allo sci in modo graduale, con ogni comfort a disposizione; il lavoro dei maestri è agevolato sia dal punto di vista logistico sia per le emergenze; famiglie e accompagnatori, infine, possono alleggerire i pensieri sentendosi come a casa e potendo guardare comodamente la partenza, la lezione e l’arrivo dei ragazzi. Lo Chalet Sincero è un dono di 2gether Onlus coadiuvata dalla fondazione Time2 appartenenti alla famiglia Lavazza.
Ad integrare e impreziosire ulteriormente l’attività formativa di SciAbile ci pensa, inoltre, il ritorno nello staff dei maestri di sci di Sauze d’Oulx di Davide Gros. È stato proprio nel contesto di questa iniziativa che Davide ha approcciato per la prima volta il mondo della disabilità, per poi intraprendere un’importante carriera all’interno della Nazionale Paralimpica Italiana, diventando Head Coach della Nazionale per quattro mandati, partecipando alle edizioni dei giochi Paralimpici di Pyeongchang 2018 e Pechino 2022. Il suo ritorno, dopo 8 anni di assenza, rappresenta di certo un valore aggiunto per il progetto SciAbile, che consentirà a tutti gli allievi di godere dell’esperienza da lui maturata nel campo delle metodologie di insegnamento e allenamento degli sport invernali riservati ai disabili.
Tra le indimenticabili opportunità che il progetto SciAbile ha messo a disposizione di chi, come il sottoscritto, è stato chiamato a raccontare cosa avvenga presso la scuola di sci di Sauze d’Oulx, vi è stata la possibilità di provare in prima persona cosa si provi ad affrontare una o più piste all’interno di una delle “sedie” ideate per gli utenti disabili.
Non avendo ovviamente le competenze per manovrare in autonomia una sedia monosci o bisci, uno degli istruttori mi ha offerto la possibilità di effettuare un paio di discese a bordo di un tandem ski. È questa la soluzione pensata per chi soffra di tetraparesi o sia comunque impossibilitato a svolgere un ruolo attivo nella conduzione dell’attrezzo. La sedia poggia quindi su due sci, sopra ai quali è realizzato un telaio in acciaio basculante. L’istruttore si posiziona dietro alla sedia, un piede per asse, con un assetto che in una qualche misura può ricordare quello di una slitta da traino. Il maestro è l’unico responsabile della conduzione del mezzo, al quale è legato con una corda di sicurezza. Nel caso di una sua caduta, la separazione dal complesso sedia-allievo attiva, tramite la corda, un sistema di freni di emergenza che opera affondando nella neve due perni delle lunghezza di una decina di centimetri. La conduzione, da parte del maestro, avviene distribuendo il peso sui due sci e attraverso la pressione esercitata su due freni (uno per asse), che operano in maniera simile al perno di sicurezza.
Una volta calati all’interno della sedia, la sensazione è molto simile a quella che si prova su di un’auto da corsa: il sedile, in vetroresina, è molto avvolgente e comprende delle cinture a quattro punti che consentono di diventare solidali con la struttura. In caso di caduta laterale, non vi è impatto tra allievo e il terreno. Il manubrio con il quale il maestro governa la seduta è, in questo senso, sufficientemente largo da garantire uno spazio di sicurezza tra l’utente e la neve.
Ok ma com’è scendere a bordo di uno di questi attrezzi? Di certo si tratta di un gesto di cieca fiducia nei confronti dell’istruttore. Non c’è nulla, infatti, che chi è seduto al suo interno possa fare per intervenire in caso di emergenza e, anzi, è espressamente richiesto che chi viene trasportato mantenga un comportamento neutro sulla dinamica del mezzo, così da non generare reazioni non desiderate da parte di chi guida. A questo proposito, curiosa è la tecnica da adottare: per far girare il tandem ski l’obbiettivo non è quello di far flettere gli sci, utilizzando la tecnica della “conduzione” che si adopera appunto sciano, quanto piuttosto quello di ottenere una derapata controllata. Per fare ciò, ogni curva inizia mettendo letteralmente gli sci in verticale verso valle: una sensazione a tratti inquietante se si ha consapevolezza della velocità che un oggetto del genere potrebbe acquisire se lasciato al suo destino. In questo senso, la dimostrazione del funzionamento del freno di emergenza ha, in ogni caso, placato ogni ansia. Una volta affondato il perno nel terreno, lo stop è pressoché istantaneo, permettendo al complesso sedia-allievo di arrestarsi in un pochissimo spazio. Molto interessante, ancora, è l’esperienza della risalita. Nel caso vi stiate domandando come diavolo sia possibile salire su di una seggiovia con questo tipo di attrezzatura, sappiate che il sistema di sospensioni che la equipaggia è espressamente concepito perché la seduta possa alzarsi di una ventina di centimetri, in modo da accogliere quella degli impianti. Chi utilizza il monosci è in grado di collocarsi in posizione rialzata facendo leva sugli stabilizzatori impiegati per bilanciare la sciata, mentre per chi è a bordo di un tandem ski è inevitabile la necessità di fare ricorso - come per il resto dell’esperienza sulla neve, d’altro canto - all’aiuto di un maestro.
Dopo oltre vent’anni dalla nascita di SpecialMente, l’impegno di BMW Italia rappresenta, dunque, un punto di riferimento nel mondo della Responsabilità Sociale d’Impresa e in quella degli sport invernali per disabili, grazie anche a SciAbile. È per merito di questo progetto, infatti, se centinaia di persone, provenienti da tutta Italia e non solo, hanno avuto l’opportunità, non soltanto di comprendere come un’attività che prima faceva parte della propria vita sia ancora possibile, ma è soprattutto grazie a questa iniziativa se un gran numero di esse ha potuto trovare gli stimoli per cercare dentro di sé quelli che Alex Zanardi ha definito in passato come i propri “talenti residui”. Se puoi sciare, se puoi fare questo sport, se puoi addirittura imparare a farlo da zero, nonostante una condizione di partenza sfavorevole, molte altre sfide che fanno parte della quotidianità possono essere affrontate con lo stesso successo o con ancora maggiore soddisfazione. Insomma, se grazie a SciAbile puoi imparare a sciare, non c’è davvero nulla che ti possa fermare.