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Milano - Hyundai è un Gruppo in forte crescita qualitativa a livello mondiale ed il merito di questi risultati è da attribuire a molti fattori, tra i quali una organizzazione molto attiva e presente in decine di mercati strategici ed un livello di design che piace e conquista in tutto il mondo.
Uno stile firmato da un europeo, Peter Schreyer, tra i primi massimi vertici ad aver abbandonato un'azienda europea – il gruppo Volkswagen - per entrare a far parte di un progetto che mira a far superare i cinque milioni/anno le vendite della casa coreana avvicinandosi nel contempo a segmenti premium e quindi a livelli di redditività ancor superiori rispetto a quelli odierni (anche se in questo campo Hyundai già oggi è seconda solo a BMW, ndr).
Ormai è da qualche anno nel gruppo Hyundai: come sono cambiate le cose?
«Le cose sono cambiate moltissimo in questi anni, ovviamente in meglio. Stiamo lavorando tantissimo per migliorare sotto ogni punto di vista ed anche sotto il profilo tecnico credo che traguardi importanti come la commercializzazione da parte di Hyundai della prima auto elettrica alimentata ad idrogeno (ix35 Fuel Cell), il successo di vetture ibride come la Sonata Hybrid o di auto elettriche come la Kia Soul EV lo dimostri ampiamente».
Quanto conta il design nel successo di Hyundai?
«Conta ovviamente moltissimo - ma il nostro è uno stile “modern premium” che non si ferma all'apparenza, ma entra nel profondo della vettura – e negli interni. Quel che vogliamo quando produciamo una nuova auto è arrivare al cuore del cliente attraverso lo stile è la qualità dei nostri prodotti. La percezione è un elemento chiave nel successo di un’auto ed anche sotto questo punto di vista le novità meccaniche in arrivo nei prossimi anni ci daranno una bella mano. Del resto un sound piacevole del motore è come ascoltare della buona musica. Non è un caso che i nostri ingegneri del suono abbiano contribuito a creare la musica che fa da contorno a quest’installazione… (l’intervista si è svolta durante la presentazione di “Helio Curve”, l’ingegnosa installazione Hyundai alla Design Week di Milano, ndr).»
Quanto è importante il successo nelle corse per Hyundai ?
«Le corse, come il Mondiale Rally WRC dove in soli 16 mesi siamo già arrivati alle spalle dei primi, i nostri amici di VW, sono importantissime per noi perché raggiungono molte persone. Questo di conseguenza aiuterà ad aprire molte porte che oggi sono semichiuse, come nel caso di vetture cabrio, coupé o comunque di natura più sportiva. Anche per questo abbiamo voluto con noi Albert Biermann (mago della fluidodinamica e dei motori ad alte prestazioni, proviene da BMW Motorsport ed è il nuovo capo del reparto “Vehicle Test & High Performance Development” dell’R&D Hyundai in Corea, a Namyang), che avrà da subito molto lavoro da fare».
Le nuove tecnologie possono influenzare l’estetica delle auto?
«Certo che le tecnologie possono cambiare la forma delle future vetture, ma questo dipende da quanto spazio queste nuove tecnologie occupano all'interno della macchina. Se prendiamo una Tesla, per intenderci, è un'auto che nasce per essere elettrica ma per volumi e dimensioni è una vettura del tutto normale.
Il design automobilistico è una forma d'arte. Hyundai sembra puntare molto su questo concetto
«Certo, per il Gruppo Hyundai il design è molto importante – ed anche per i nostri clienti: la maggior parte di loro, In Italia e in altri paesi del mondo, ci sceglie per questo. Siamo anche partner di eventi culturali legati a quest'area e questo è una cosa di cui vado molto fiero. Ero venuto qui a Milano alla Design Week già due anni fa e ne ero già allora rimasto molto colpito, un vero salone dell’auto in Italia!»
L'ispirazione per un designer si trova ovunque, in qualsiasi cosa, in qualsiasi oggetto, in qualsiasi riflesso
Come fa un designer a trovare ispirazioni sempre nuove?
«L'ispirazione per un designer si trova ovunque, in qualsiasi cosa, in qualsiasi oggetto, in qualsiasi riflesso. Non c'è una vera scuola, si tratta di osservare con attenzione e con voglia di scoprire e ricreare quel che ci circonda».
Che difficoltà riscontra un designer nel pensare ad un'auto che deve funzionare e vendere in Cina come in Europa o in America?
«Potrei dire che la risposta si trova ad esempio nel cellulare che tengo in mano in questo momento (un iPhone 6). Un oggetto identico in tutto il mondo, senza particolari modifiche. E' frutto dell'ingegno americano se lo si vende sul mercato statunitense, ma può essere venduto come un prodotto top-level dell'industria cinese per il mercato cinese. Tutto dipende sempre da come le cose vengono proposte al pubblico».
Pensa che Hyundai possa diventare un brand Premium?
«Hyundai in alcuni mercati è già un brand premium. E' chiaro che in altri viene percepito diversamente, dal momento che abbiamo una tradizione “generalista”. Ma anche questa percezione sta cambiando, continuerà a cambiare e sono convinto che sarà così anche in Europa».
Quali sono le reali differenze tra Hyundai e Kia?
«Hyundai è più elegante, più legata alla storia del Gruppo, più classica – un pò Mercedes od Audi coreana. Kia è più giovane, più aggressiva. E nel futuro questa distinzione sarà sempre più forte. Ma poi mi chiederai allora perché il marchio che corre nei rally è Hyundai… è chiaro, no?»
Cosa ne pensa del caso Piech-Winterkorn?
«Mah, sono rimasto molto sorpreso. Li conosco molto bene entrambi. Non so davvero cosa dire. Con il senno di poi, potrei pensare che allora è forse per questo che vediamo spesso Herr Winterkorn al nostro stand ai vari Saloni dell'Auto…. Hai visto mai, una volta o l'altra potrebbe anche decidere di fermarsi (scherza)!»
Hyundai
Via Giovanni Bensi, 1/1
Milano
(MI) - Italia
800 359 127
https://www.hyundai.com/it.html
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