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Nel prossimo futuro sarà sempre più comune vedere le compatte sportive equipaggiate con powertrain elettrico. Come già abbiamo visto con Abarth che, comunque, mantiene ancora a listino le versioni dotate di motore endotermico, il mondo delle elettriche non è più solo alle porte ma è già realtà e non stupisce, quindi, che gran parte delle concept car presentate in questi ultimi tempi siano a batteria, come nel caso della Volkswagen ID.2 GTI.
Certo, vista la data di presentazione, ora ipotizzata per il 2026, non ci sono ancora troppi dettagli ma, quello che ormai appare certo è che sarà il nuovo modello pensato per festeggiare il cinquantesimo anniversario della creazione della prima GTI. Per qualcuno potrebbe suonare un po’ come una bestemmia, ma il dado è tratto.
La nuova ID.2 GTI si baserà sulla ID.2 che, stando ai piani, uscirà nel 2025. Già vista sottoforma di concept car, la ID.2 segnerà una certa rottura con l’attuale gamma elettrica, riportando gli stilemi più verso quelli dell’attuale bestseller del brand, la Polo. Per quanto si tratti di un prototipo, infatti, le linee sembrerebbero già piuttosto definitive, senza quei tratti stravaganti che, solitamente, accompagnano le anticipazioni dei nuovi modelli.
Anche se le dimensioni esterne dovrebbero avvicinarsi a quelle della “piccola” Polo, il design dei fari anteriori è più vicino a quello dell’attuale Golf; il cofano, rispetto ai modelli attualmente in gamma, presenta profonde nervature, mentre il montante posteriore è un chiaro richiamo sempre alla Golf.
Molto personale, poi, anche il design del posteriore, con l’illuminazione a cui è dedicata una lunga fascia che ingloba anche il logo. La versione GTI, chiaramente, avrà i fascioni dei paraurti più voluminosi e sportiveggianti, con un estrattore dedicato al posteriore.
Così come le linee esterne, che sono piuttosto pulite, anche quelle interne non sono troppo pasticciate e fanno della razionalità il proprio punto di forza. Davanti al volante a tre razze, dallo stile minimal, spicca la strumentazione digitale da 10,9 pollici, affiancata dal display dedicato all’infotainment, non troppo distante, da 12,9 pollici. Ci aspettiamo, per la GTI, un interno con motivo chequered, così da tenere saldo il legame, quantomeno visivo, con il passato. Buono, poi, lo spazio del bagagliaio che, secondo i dati a disposizione, dovrebbe arrivare a quota 440 litri.
La vera rivoluzione della ID.2, però, è quella invisibile all’occhio, ovvero la piattaforma MEB Entry che vede la batteria posizionata in basso e il motore posto nella parte frontale. La ID.2 GTI dovrebbe essere in grado di sviluppare una potenza di 226 CV e il motore sarà abbinato a una batteria NMC da 56 kWh che garantirà un’autonomia di circa 450 km nel ciclo WLTP.
Secondo le indiscrezioni, Volkswagen conta di mantenere il peso nell’ordine dei 1.550 kg e promette un tempo inferiore a 7 secondi per passare da 0 a 100 km/h. La vera chicca della GTI sarà il differenziale anteriore è a slittamento limitato meccanico, azionato elettronicamente e preso in prestito dall'attuale Golf GTI Clubsport, per migliorare le capacità in curva e su asfalto scivoloso.
Veniamo, però, ai prezzi: se per la versione “tranquilla” è previsto che il listino parta da sotto i 25.000 euro, per la GTI, le cose cambiano un po’ e i prezzi d’attacco dovrebbero aggirarsi sui 35.000 euro. Ovviamente, al momento, queste sono solo supposizioni dato che, da qui al 2026, ci sono troppe variabili che entrano in gioco.
Rimanendo in tema concept car elettriche, compatte e sportive, non si può non citare la Alpine A290 Beta. Attesa per la fine del prossimo anno, la “piccola”, si fa per dire, sportiva francese prenderà vita sulla medesima piattaforma della futura Renault R5 elettrica, ormai prossima alla produzione.
Rispetto ai rendering apparsi fino a qualche tempo fa, ora che si sono visti alcune foto spy dei muletti in prova, è ora chiaro che il nuovo modello elettrico sarà dotato di quattro porte e non due, pur mantenendo un aspetto parecchio aggressivo.
Con una lunghezza di 405 cm, 9 in più rispetto alla Renault da cui discende, la Alpine avrà un posizionamento sul mercato molto forte, soprattutto nei confronti della nostrana Abarth che, per dimensioni e potenza, è parecchio penalizzata.
Se le prime immagini ritraevano degli interni estremamente orientati al mondo delle gare, con il posto di guida collocato centralmente e altri due ai lati, lievemente arretrati, la versione definitiva avrà un abitacolo nettamente più standard, con una classica configurazione 2+3. Purtroppo, al momento, non ci sono altri dettagli riguardo gli stili che verranno adottati.
Cosa muoverà la hot hatch francofona? Basata sulla piattaforma CMF-B, la Alpine A290 adotterà il medesimo propulsore da 220 CV e 300 Nm di coppia della Megane e-tech ma, con un pizzico di fantasia, a partire dal nome stesso del modello, si potrebbe arrivare ad ipotizzare anche una declinazione di una potenza che sale fino a 290 CV. Tale potenza sarebbe raggiungibile, ipoteticamente, adottando anche un motore al posteriore, andando a implementare la trazione integrale.
La batteria nel pianale adotta lo standard dei 52 kWh della R5 E-Tech, che dovrebbe garantire circa 400 km di autonomia nel ciclo WLTP.
Prezzi: Come per GTI, anche in questo caso, non è facile fare previsioni troppo precise ma, per la versione da 220 CV, si può stimare un listino a partire da circa 40.000, che potrebbero calare a 35.000 per versioni meno pompate.
A molti appassionati, ancora, non va giù il fatto che una Abarth possa essere elettrica ma, ormai a diversi mesi di distanza dal proprio lancio, è sempre più frequente vederne in giro qualche esemplare.
Rispetto alle due future competitor sopracitate, la Abarth 500e è già realtà e, per la prima volta, declina lo spirito della 500 in versione elettrica e sportiva. Rispetto alla 500 elettrica standard, la piccola Abarth porta al debutto un design estremizzato, con il paraurti anteriore maggiorato, con prese d’aria XL e con quello posteriore che integra un abbondante estrattore d’aria a cui mancano, ça va sans dire, i tubi di scarico.
Come da manuale, poi, spunta l’alettone al posteriore, il che le regala un’aria decisamente pepata.
A seconda dell’allestimento, di serie, sono offerti cerchi da 17 o da 18 pollici, con un design a turbina che regala un po’ di movimento alla linea laterale. Rispetto alla 500 elettrica che esce dagli stabilimenti di mamma Fiat, la Abarth può essere scelta con tonalità più giovanili: Antidote White, Venom Black, Adrenaline Red, Acid Green e Poison Blue.
Gli interni sono in gran parte condivisi con la 500 standard e così, anche qui, le plastiche dei pannelli portiera e della plancia sono dure, un aspetto certamente migliorabile. Una chicca dell’abitacolo della Abarth, invece, sono i sedili sportivi con poggiatesta integrato che possono essere scelti in tessuto on, in alternativa, nel più pregiato Alcantara. Nel bagagliaio da 185 litri, infine, possono trovare spazio un paio di trolley piccoli e uno zaino.
Dove pecca un po’ rispetto alla futura concorrenza – almeno per il momento – è nella potenza: il powertrain elettrico da 155 CV e 235 Nm di coppia consente di raggiungere una velocità massima, bloccata elettronicamente, di 155 km/h e di coprire lo scatto 0-100 in 7 secondi. Il pacco batteria da 42 kWh infine dovrebbe garantire una percorrenza di 265 km, che non sono molti, soprattutto se vi piace spingere sull’acceleratore.
Veniamo però ai prezzi: l’Abarth 500e non è certo a buon mercato, così come non lo è il modello da cui deriva. Il prezzo di partenza, della Hatchback, è di 37.950 euro, cifra condivisa anche per la versione Cabrio, e sale a 42.650 euro per la Turismo e la Turismo Cabrio.