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Sono stati recentemente divulgati i numeri dell’ultimo anno fiscale di Subaru Corp. azienda sino a non molto tempo fa ufficialmente denominata Fuji Heavy Industries. Cifre inerenti 2016 e primo trimestre 2017 che vedono scendere del 27% la redditività nonostante vendite superiori al milione di unità (+11%) e fatturato record (quasi 30 miliardi di dollari, +2,9%). Dopo tre anni di crescita quindi, hanno inciso negativamente per la Casa le quotazioni dello yen.
I mezzi giapponesi, sempre presenti da noi nella nicchia di chi apprezzi trazione integrale e motori boxer, attesi anche a un rinnovamento di gamma, restano molto apprezzati negli USA, mercato principale, dove le vendite sono salite del 14% e rappresentano il 68% del volume complessivo; mentre calano in Europa (a quota 46mila unità) e Asia.
Il risultato economico operativo su scala globale, contrapposto a quello oggettivo delle vendite, è fortemente influenzato dalla questione valutaria, che non ha favorito le aziende giapponesi operative a livello internazionale ed ha portato a -8% il margine negli USA, mentre è addirittura -27% il risultato globale, a 3,69 miliardi di dollari. L’utile netto dichiarato è 2,54 miliardi di dollari (-35%) e come ha spiegato il CEO Yasuyuki Yoshinaga, un certo peso lo hanno avuto anche costi di risanamento e investimenti in corso. Le previsioni dichiarate per il prossimo anno sono di lieve crescita nella produzione, sempre con gli USA a trainare e stabilità economica.