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Sono lontani i tempi in cui arrivavano dal mercato asiatico le brutte copie, mal assemblate e poco affidabili delle auto europee e la Cina ce la sta mettendo tutta per insidiare i produttori europei. A riprova di questa teoria ci pensa anche la nuova BYD Atto 3, un suv di dimensioni compatte, completamente elettrico.
Prima di parlare dell’auto, però, è bene fare un cenno sul produttore. BYD, che in Europa è un brand che giunge nuovo all’orecchio, è presente sul mercato dal 1995, nato in primo luogo come produttore di batterie ricaricabili per contrastare il dominio giapponese, e ora produttore di veicoli elettrici, dalle auto agli autobus.
In questi quasi 30 anni di attività, BYD è riuscito ad accaparrarsi circa il 50% del mercato mondiale delle batterie dei cellulari, fino a diventare il quarto produttore a livello globale di batterie ricaricabili.
Fatta questa premessa, è evidente come la Atto 3 non sia un progetto di gente allo sbaraglio ma frutto di progetti ben precisi.
Il design degli esterni non è particolarmente incisivo, con il frontale “dragon face”, che vuole essere un richiamo alla mitologia cinese, dotato di fari full led dalla forma sottile e allungata e una calandra che si sviluppa sulla linea orizzontale. Al posteriore, invece, la firma luminosa ricorda molto da vicino quella della Smart #1.
A portare elementi inediti, invece, ci pensano gli interni, che brillano per un design che si discosta parecchio dagli altri modelli presenti sul mercato. Certo, un design così personale, con la plancia a onda, corde elastiche in stile chitarra per i portaoggetti e bocchette dell’aria tondeggianti magari non piace a tutti, ma non si può certo dire che manchi di personalità.
Il sistema di infotainment si basa su Android e sfrutta un display da 12,8 pollici montato a sbalzo sulla plancia, che può essere orientato sia in orizzontale che in verticale. Peccato per la strumentazione dietro al volante che rimane un po’ sacrificata nelle dimensioni, rendendo le informazioni difficili da consultare.
Restano poi sul tunnel centrale diversi tasti fisici, accompagnati da una bella leva per il cambio. Sono inclusi poi tutti i più avanzati sistemi di assistenza alla guida e la pompa di calore per il riscaldamento, utile a massimizzare la percorrenza. Non male poi la capienza del bagagliaio, che si attesta sui 440 litri, specialmente se si tiene in considerazione la lunghezza complessiva dell’auto che si ferma a 4.455 mm.
Passiamo al sodo però: motore e batteria. La BYD Atto 3 impiega un motore elettrico da 150 kW -204 CV- e 300 Nm di coppia, che garantisce uno scatto da 0 a 100 in 7,3 secondi, con una velocità di punta limitata elettronicamente a 160 km/h.
L'autonomia dichiarata secondo il ciclo WLTP è di 420 km grazie a una batteria da 60,48 kWh, con tempi di ricarica di 29 minuti per il rifornimento in corrente continua dal 30 all'80%.
Il prezzo: il mercato italiano dovrebbe ricevere le prime Atto 3 a fine anno ma, nel frattempo, possiamo guardare ai prezzi di vendita in Germania, dove il prezzo di partenza di 38.000 euro la lancia a gamba tesa contro la concorrenza.
Non si può non parlare della Kona quando si parla di SUV o crossover elettriche. Se non necessitate di un’auto particolarmente grande, la piccola Hyundai potrebbe fare al caso vostro.
Il design è quello che già conosciamo bene, sportiveggiante, ma con una calandra chiusa che la differenzia dalle versioni che montano il motore endotermico. Belli i fari affilati sul cofano anche se restano però i proiettori nella parte bassa del paraurti che sono soggetti ai tipici urti che possono capitare in città.
Gli interni sono tecnologici, con due display da 10,3 pollici, e con un bello e razionale tunnel centrale, sul quale sparisce il selettore del cambio, sostituito da pulsanti. Non sempre, però, è comodo accedere durante alla guida a tutti i tasti fisici come, ad esempio, quelli delle modalità di guida, che rimangono un po’ troppo arretrati rispetto alla posizione di guida. Peccato poi per le plastiche che risultano essere rigide in diverse parti dell’abitacolo. Viaggiate con tanti bagagli? Il vano di carico ha una capienza di 332 litri, non da record ma nemmeno troppo piccolo anche con la famiglia a bordo.
Le motorizzazioni elettriche sono due: la batteria da 64 kWh è abbinata a un motore elettrico che fornisce 204 CV (150 kW), mentre quella da 39,2 kWh è dotata di un motore elettrico che fornisce 136 CV (100 kW). La scelta tra le due versioni dipende molto dalle vostre necessità ma tenete a mente che si passa dai 484 km dichiarati nel ciclo WLTP della motorizzazione più performante ai a 305 km dell’altra.
Per quanto riguarda gli interni, sono ben realizzati ma forse un po’ spartani nel design e nell’impiego dei materiali con plastiche morbide riservate solo a piccole porzioni dell’abitacolo.
Capitolo prezzi. La Kona elettrica ha un prezzo di partenza di 36.750 euro, che salgono di circa 5.000 euro per la motorizzazione più potente.
La Jeep Avenger può fregiarsi del primato di essere la prima vettura elettrica del marchio e punta a una fetta di clientela tutta nuova.
Il design ha un forte family feeling con il resto della famiglia e la calandra a sette listelli, anche se chiusa, non lascia spazio ai dubbi. La linea è massiccia e i fari a LED ben si raccordano con il resto della carrozzeria.
Passando agli interni, si trova tanta razionalità e tanto ordine, con lo schermo dell’infotainment Uconnect da 10,25 pollici che dispone di connettività tramite Apple CarPlay e Android Auto. Della stessa dimensione la strumentazione digitale, mentre sotto allo schermo dell’infotainment ci sono dei tasti fisici – gli stessi della Fiat 500 elettrica, da cui si può regolare la climatizzazione. In movimento non è sempre facile trovare il tasto giusto.
Grazie ai 380 litri di bagagliaio in soli 4,08 metri di lunghezza, la piccola Avenger è uno dei SUV più piccoli e, al contempo, spaziosi.
Il motore a zero emissioni viene proposto in un’unica variante di potenza, 156 CV e, secondo gli standard di omologazione, garantisce un'autonomia di 400 km. Peccato manchi la trazione integrale che forse arriverà in seguito.
La Smart #1, rispetto alle competitor già citate, si smarca per la propria aspirazione premium. Dietro al progetto c’è Mercedes, ma non solo. La piattaforma, infatti, è stata sviluppata assieme a Geely (il gruppo di Volvo – Lotus e Lynk&Co per intenderci, che è anche proprietario per il 10% di Mercedes) e la #1 sarà la prima di una nuova gamma full electric.
A metà tra il segmento B e C, la Smart raggiunge i 4,27 metri di lunghezza, 2,75 di passo e 1,64 di altezza e porta sul mercato delle linee molto arrotondate con l’abitacolo che si protrae verso il posteriore. La firma luminosa del retrotreno appare molto simile a quella BYD Atto 3, mentre gli interni sono rifiniti con grande cura e attenzione ai dettagli.
A metà tra la plancia e il tunnel centrale spicca lo schermo touch screen da 12,8 pollici dell’infotainment, che racchiude tutte le funzionalità e toglie dall’abitacolo quasi tutti i tasti fisici. Manca al momento la connettività con i vari tipi di smartphone, che dovrebbe arrivare a breve anche per le auto già vendute, mentre il software consente anche di attivare la modalità Pet per quando dovrete lasciare per brevissimi periodi il vostro quattro zampe in auto. In questo modo l’auto manterrà costante la temperatura dell’abitacolo. Un sistema simile c’è già da qualche tempo anche su Tesla. Meglio comunque non rischiare e portare con voi il cane o il gatto, anche durante le soste di pochi minuti.
Lo spazio a bordo è abbondante per gli occupanti, anche al posteriore, grazie al pavimento piatto. Dove invece si sente la carenza di spazio, a causa del motore installato al posteriore, è nel bagagliaio, che ha una capienza che si ferma a soli 273 litri. Per ovviare al problema i sedili posteriori possono scorrere in avanti; in questo modo la capienza sale a 411 litri, ma non rimarrà più posto per la seconda fila di passeggeri. Fortunatamente, il bagagliaio dispone di un doppio fondo dedicato ai cavi della ricarica che, in alternativa, possono essere stivati negli 11 litri del pozzetto anteriore sotto al cofano.
La potenza è da top di gamma: 272 cavalli e 343 Nm, che rendono la guida sempre scattante, mentre la batteria da 66 kWh permette un’autonomia dichiarata che si aggira sui 420 km. I tempi di ricarica dichiarati, con la batteria tra il 10 e l’80%, sono di mezzora a 150 kW, e circa tre ore a 22 kW.
Se poi voleste togliervi il capriccio con un mezzo un po’ più aggressivo, c’è anche la Brabus, che di motori ne ha due. In questo caso la potenza sale fino a 428 CV e 543 Nm di coppia. Niente male.
Tema prezzi: il posizionamento premium si fa sentire anche sul portafogli, con il listino che parte dai 40.650 euro per la versione base e che cresce, nel caso della versione Brabus, 48.150 euro.
Hyundai
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Milano
(MI) - Italia
800 359 127
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