Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sognare non costa nulla e così, questa settimana, abbiamo deciso di dedicare la rubrica “Scende in campo e le ha tutte contro” a tre modelli di hypercar che, ciascuna a suo a modo, hanno rivoluzionato l’offerta dei rispettivi brand. Tutte e tre velocissime, potentissime e, ovviamente, costosissime e adatte alle casse di pochi eletti.
A pochi mesi dal lancio ufficiale è arrivata la notizia che la Revuelto, la prima supersportiva V12 ibrida plug-in HPEV di Lamborghini ha accumulato ordini che coprono ben due anni di produzione.
Il design della Revuelto segna un’importante evoluzione rispetto al passato, pur mantenendo i tratti caratteristici del marchio bolognese. Tutto parte dalla linea centrale singola, tratto iconico delle Lamborghini, ma ai lati del cofano i raggi negativi le conferiscono una linea high tech. La vista laterale è caratterizzata da un design a “Z” sulla parte delle portiere, mentre al posteriore è stato chiaramente valorizzato la possente presenza del propulsore V12 aspirato. Non si potrebbe chiedere molto di più se si vuole un design sportivo e, al contempo, iconico.
Gli interni, semplici nel disegno, ma solo all’apparenza, sono un concentrato di sportività e lusso. Rispetto alla Aventador che va a sostituire, la Revuelto è più bassa, passando da 114 a 112 centimetri di altezza. Nonostante ciò, lo spazio sopra alla testa del pilota e del passeggero è stato incrementato di tre centimetri, abbastanza per aumentare la comodità per le persone più alte e per quelle che, in pista, indossano il casco.
Come da tradizione, anche la Revuelto può essere cucita su misura secondo i gusti dei clienti, che potranno personalizzare tutti i più piccoli particolari, dalle cuciture al colore delle cinture di sicurezza. Davanti a sé il pilota trova un cockpit digitale da 10 pollici, molto ricco di informazioni e curato nell’estetica. Della stessa dimensione, poi, c’è lo schermo dedicato al sistema di infotainment, allocato verticalmente tra il tunnel centrale e la plancia. I display, però, sono tre e così spunta un terzo sottile schermo touch posizionato davanti al passeggero che, in questo modo, potrà consultare le varie informazioni relative al viaggio e alle performance.
Nonostante la Revuelto sia ibrida, sotto alla copertura in plexiglass rimane vivo e vegeto il V12 aspirato di 6,5 litri che, in questa configurazione, arriva a ben 825 CV e spinge fino a 9.500 giri.
A differenza della Aventador, in questo caso, il cambio è un doppia frizione a otto marce e integra uno dei tre motori elettrici che, insieme, fanno salire la potenza complessiva a 1.015 CV e garantiscono la trazione integrale.
Non volete svegliare i vicini con il sound del V12? Niente paura. Volendo, potrete ricarica la batteria da 3,8 kWh lordi della Revuelto alla spina di casa, così da garantirvi una manciata di chilometri in modalità full electric.
Prezzo e disponibilità. Come scrivevamo in apertura, la Revuelto ha ricevuto ordini per i prossimi due anni e, a meno che non si trovi qualcuno disposto a rivenderla poco dopo l’acquisto (magari lucrando un po’ sul prezzo, cosa che la Lamborghini odia profondamente), sarà difficile trovarne una a breve. Nel caso, però, sappiate che il prezzo di partenza si aggira sui 500.000 euro.
Non è tra le novità dell’anno, essendo stata lanciata ormai tre anni fa, ma la Ferrari SF90 Stradale resta una delle hypercar più belle sul mercato. Il richiamo verso il mondo delle competizioni è forte e lo si percepisce già dal nome che la lega a doppio filo con della Formula 1.
Il design è estremo, tecnologico, ma comunque elegante, come si addice alle vetture del Cavallino. Per gestire al meglio la potenza complessiva di 1.000CV, la SF90 Stradale è stata dotata di diverse soluzioni per dissipare il calore e aerodinamiche, capaci di incrementare la deportanza.
Al posteriore, grazie alla posizione abbassata del motore, è stato possibile per il Centro Stile Ferrari, diretto da Flavio Mazoni, mantenere una linea più bassa, caratterizzata dagli scarichi alti che ottimizzano la linea di scarico e da nuovi fari dalla linea leggermente quadrata. Non poteva poi mancare l’effetto vedo-non vedo del V8 sotto al pannello di plexiglass.
A proposito di motore, la SF90 Stradale è dotata un propulsore otto cilindri turbo a V di 90° in grado di erogare 780 CV, facendo segnare un nuovo record di potenza per quel tipo di propulsore in Casa Ferrari.
I restanti 220 CV sono forniti da tre motori elettrici, uno al posteriore, che deriva dall’applicazione in Formula 1, piazzato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione, e due sull’assale anteriore.
In questa maniera, per la prima volta, la SF90 può godere della trazione integrale, una condizione di fondamentale importanza per riuscire a scaricare a terra tutta la potenza ed è così che lo scatto da 0-100 km/h viene coperto in soli 2,5 secondi, mentre quello da zero a duecento in 6,7 secondi.
Gli interni della SF90 Stradale, così come gli esterni, hanno quel giusto mix di sportività ed eleganza. I sedili a guscio avvolgono perfettamente e, volendo si può optare anche per le cinture a quattro punti che, però, sono optional. Rispetto alla stragrande maggioranza delle auto moderne, la SF90 non è dotata di schermo dell’infotainment, così che il guidatore non abbia troppe distrazioni. In compenso, però, dietro al volante da cui è possibile gestire gran parte dei comandi, è presente un cruscotto digitale curvo da 16”, mentre al passeggero è dedicato un display più piccolo da 8,8”.
Curiosi di sapere il prezzo? Tanta potenza ed esclusività si pagano care e il listino della SF90 Stradale parte da poco più di 440.000 euro.
Presentata durante il Goodwood Festival of Speed del 2022, la Mercedes-AMG One è, con ogni probabilità, l’auto stradale che più si avvicina a una monoposto di Formula 1. Sviluppata a partire dal 2017 dai meccanici che seguono Hamilton nel Mondiale, la Mercedes-AMG One è stata realizzata in soli 275 esemplari, uno dei quali è da poco arrivato all’ex compagno di squadra di Hamilton, Valtteri Bottas.
Oltre a un design estremo, con un lavoro sull’aerodinamica particolarmente raffinato, la One racchiude al proprio interno la stessa motorizzazione ibrida delle monoposto del marchio tedesco, per un totale di 1.063 CV.
La componente termica è affidata a un propulsore V6 turbo da 1,6 litri da 574 cavalli, installato all’interno della monoscocca in fibra di carbonio, insieme al cambio che ha una funzione portante. In aggiunta all’unità endotermica, si trovano quattro motori elettrici, due dei quali agiscono sull’asse anteriore, per un totale di 326 CV, a cui si aggiunge un terzo da 163 CV che lavora sull’asse e che trasforma parte dell’energia cinetica generata dalle frenate in energia elettrica, la MGU-K delle monoposto, per intenderci. Non manca nemmeno la MGU-H, ovvero l’unità elettrica da 122 CV che recupera l’energia cinetica della turbina. La frizione del cambio a 7 marce è, infine, dotata di dischi in fibra di carbonio.
Omologare una vettura simile non è stato semplice per Mercedes-AMG e, oltre ad aver limitato il motore a 11.000 giri, sono stati installati quattro catalizzatori in metallo, abbinati a due in ceramica e a due filtri antiparticolato.
L’abitacolo è quanto più di simile ci sia a un’auto da corsa e tutto è pensato in ottica pistaiola con due display da 10 pollici a disposizione del conducente e i sedili fissi, regolabili nella sola inclinazione. A muoversi, come per le auto da competizione, sono pedaliera e volante e proprio quest’ultimo, nonostante l’airbag, è di chiara ispirazione racing. Insomma, non si potrebbe chiedere davvero di più.
Passiamo al tasto dolente, il prezzo. I 275 fortunatissimi acquirenti hanno dovuto sborsare una cifra che si aggira sui 2,75 milioni di euro. Avranno fatto uno sconto a Bottas?