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Mi ricordo quando, durante gli anni del liceo, ho vissuto in Wyoming, terra di cowboys e di pick-up. Più comunemente chiamati direttamente trucks, da quelle parti, oltre ad essere un mezzo da lavoro, ottimo per spostare attrezzatura, animali e quant’altro, è un fatto culturale. Già dai primi anni del liceo i ragazzi si divertono a modificare scarichi e centraline, una specie di versione 2.0 dei nostri ragazzi di allora con i Booster.
Pensare che i pick-up a stelle e strisce si stiano convertendo all’elettrificazione è, indubbiamente, un segno dei tempi che cambiano ma, visto che oltre ad essere esteticamente gradevoli, i truck, devono anche (e soprattutto) essere pratici, andremo a vedere i “top e i flop” dei nuovi modelli a zero emissioni, anche in vista del debutto del oramai leggendario Tesla Cybertruck, che sta per andare in consegna negli USA.
Uno dei modelli più venduti in assoluto è l’F150 di Ford, un nome, un’icona. In cinquant’anni, nelle sue diverse declinazioni, il modello F ha totalizzato oltre 40 milioni di vendite e viene naturalmente da chiedersi se, la versione Lightning, ovvero quella full electric riuscirà mai a eguagliare i numeri riscossi dalle versioni a benzina o a gasolio.
Ma veniamo al dunque. Trovarsi davanti la F-150 Lightning è un’esperienza abbasta forte, a causa della sua importante mole. Parliamo infatti di una lunghezza che supera i 590 cm, un’altezza di poco meno di due metri e una larghezza di due metri, senza considerare gli specchietti.
Il frontale è parecchio massiccio e, a sovrastare la calandra chiusa, ci pensa una striscia luminosa che unisce i fari a LED posti ai lati. Un motivo simile, poi, lo si trova anche per quanto riguarda le luci al posteriore. La cabina della Lighting è disponibile solo nella versione a quattro porte, garantendo parecchio spazio per tutti gli occupanti, anche grazie a un generosissimo passo che sfiora i 370 cm.
L’abitacolo, per essere un’auto da lavoro, è estremamente curato e tecnologico e così, oltre alla strumentazione digitale per il guidatore, anche il sistema di infotainment è stato progettato per essere al passo con i tempi. Sulle versioni di accesso, di serie, è presente un display touch LCD da 12 pollici, mentre su quelle più costose, il display raggiunge una dimensione di addirittura 15,5 pollici e integra anche tutti i comandi relativi al condizionamento del veicolo, con un pacchetto di assistenza alla guida estremamente completo.
La versione Platinum, che a onor del vero costa come una ammiraglia europea, offre i sedili ventilati e riscaldabili e, come optional, anche una cassaforte nascosta. Lavorare sì, ma in totale comodità.
Come scrivevamo in apertura, però, i truck americani, sono mezzi pensati per chi deve farne un impiego gravoso e quindi potenza e capacità di carico sono due dati fondamentali. Spostare i 2.900 chili in ordine di marcia, sarebbe già di per sé una bella sfida per qualunque motore, elettrico o a combustione che sia. Per la F-150 Lightning sono state previste due varianti di potenza e di batteria. Si parte dalla configurazione standard che prevede già due motori, garantendo così la trazione integrale, che offre una potenza di 452 CV e 1050 Nm di coppia. In questo caso, però, l’autonomia dichiarata è di soli 360 km.
La musica cambia quando, invece, si opta per la versione Extended Range che, pur mantenendo invariata la coppia di 1.050 Nm, fa salire la potenza a 580 CV e l’autonomia a 483 km. La vera domanda, però, è: cosa sono capaci di trasportare questi mezzi? Oltre ai 900 Kg che si possono caricare all’interno del cassone, la F-150 kg può trainarne altri 4.500, numeri di tutto rispetto.
Parliamo, però, dei prezzi. In Italia questo specifico modello, non è ancora arrivato e per averlo, bisogna rivolgersi a degli importatori. Negli USA si parte con un prezzo d’attacco di poco inferiore ai 50.000 dollari, a cui vanno aggiunte le tasse a seconda del posto in cui si vive, fino ai quasi 92.000 della versione Platinum. I prezzi, rispetto alle motorizzazioni a combustione, sono più alti di circa 20.000 dollari.
Altra pietra miliare dei pick-up a americani è il RAM 1500. Anche se non è ancora disponibile sul mercato, il nuovo RAM 1500 REV è già pronto per essere visto, quantomeno sul sito del produttore statunitense e, nonostante sia specificato che le immagini ritraggano modelli di preproduzione, il modello definitivo non dovrebbe scostarsi troppo da quanto mostrato.
La parte frontale è massiccia, con il muso dal design solido che porta al debutto degli inediti fari a LED. La vera sorpresa, però, è sotto al cofano, dove si trova il cosiddetto “Frunk”, ovvero il front trunk, un bagagliaio anteriore da oltre 400 litri dotato di presa di ricarica. Un dettaglio non da poco, fornendo un ampio spazio in cui riporre al sicuro e all’asciutto, i propri oggetti.
Gli interni, come per la F-150, sono realizzati con grande cura e con tanta tecnologia. Oltre alla strumentazione digitale da 12,3” e all’enorme schermo da 14,5” dedicato al sistema di infotainment, il nuovo RAM è stato dotato di un display touch da 10,25 pollici pensato per il passeggero. Dal sito pare che, optional, ci saranno anche i sedili massaggianti, per viaggiare come in prima classe.
Le specifiche riguardo le dimensioni esterne ed interne non sono ancora state pubblicate ma, essendo competitor diretto della Ford, il RAM dovrebbe avere delle misure confrontabili.
I dati che invece sono disponibili e che ci interessano sono quelli legati al motore. Il propulsore elettrico sarà in grado di erogare 654 CV e ben 840 Nm di coppia. La capacità di carico complessiva del RAM 1500 super addirittura i 1.200 kg, mentre il peso rimorchiabile è impressionante, 6.350 kg. Insomma, il RAM 1500 potrebbe essere perfetto per chi ha cantieri ho deve trasportare carichi pesanti come, ad esempio, potrebbe essere un motoscafo.
Per quanto riguarda, invece, la batteria, il modello verrà proposto in due tagli di capacità. Il primo prevede una batteria da 168 kWh, che dovrebbe garantire 360 km di autonomia, mentre il secondo, da 229 kWh, dovrebbe superare gli 800 km di autonomia. Considerate però che, per il momento, non sono dati omologati ma, bensì, previsti dal costruttore.
Il listino definitivo non è ancora presente ma diverse fonti statunitensi affermano che i prezzi di partenza dovrebbero partire da poco meno di 60.000 dollari, per arrivare a circa 100.000 dollari per quanto riguarda le versioni più prestigiose.
Svelato per la prima volta al mondo durante il Super Bowl del 2020, con LeBron James come testimonial, l’Hummer EV Pickup ha tirato fuori dall’armadio uno dei nomi più temuti all’interno del panorama motoristico.
Riuscire a rendere giustizia a un mezzo come l’Humvee, declinando in elettrico, non deve essere assolutamente stato un lavoro facile per GMC ma, nonostante ci sia stata di mezzo la pandemia, il risultato è stato di livello.
La linea, come si addice a una Hummer, è imponente, lunga 550 centimetri, larga 220, e alta 210, non passa di certo inosservata, nonostante il silenzio del propulsore elettrico. La calandra a sei listelli rimanda subito ai modelli endotermici del passato ma, in quest’occasione, i fari anteriori a LED, sono sagomati a forma di “H”. Interessante, poi, come per la GM Ram REV e la Ford, la presenza di un bagagliaio sotto al cofano che, anche in questo caso, dispone di prese della corrente.
Grazie a diciotto telecamere posizionate sia all’esterno che sotto la nuova Hummer, grazie ai sistemi di infotainment, è possibile tenere sotto controllo ogni angolo dell’auto anche se, gli specchietti molto piccoli e ravvicinati al corpo della vettura, non consentono di avere una buona visibilità in situazioni di traffico come, ad esempio, nei cambi di corsia in autostrada.
Per ovviare alle proprie dimensioni abbondanti, nei passaggi più scomodi in fuoristrada e non solo, la Hummer EV è anche dotata della funzione Crabwalk, che, sfruttando le quattro ruote sterzanti, le permette di muoversi perpendicolarmente rispetto alla direzione della strada.
Gli interni della nuova Hummer sono molto razionali, rugged direbbero gli americani, ovvero solidi, robusti. Non ci sono fronzoli, eppure non manca la tecnologia. Il sistema di infotainment dell'Hummer EV sfrutta uno schermo touchscreen ricco di funzionalità da 13,4 pollici montato centralmente e di un quadro strumenti digitale da 12,3 pollici. Imponenti poi le due bocchette dell’aria poste verticalmente ai lati della plancia.
I dati che, però, fanno paura, sono quelli dei tre motori elettrici, uno all’anteriore e due al posteriore, che insieme, sono capaci di sprigionare 1.000 CV e 1.627 Nm di coppia massima. L’autonomia, però, risente di tanta potenza e del peso che sfiora i 4.300 kg, nonostante i 210 kWh di capacità dell'accumulatore, l’Hummer riesce a percorrere solo 526 km (dichiarati).
La capacità di carico al posteriore è buona, con un carico ammesso che sfiora i 600 kg, mentre la capacità di traino si ferma a 6.400 kg. Diciamo che, a differenza delle altre due competitor sopracitate, la Hummer punta più sul divertimento alla guida e sulle performance, piuttosto che sulle proprie doti “lavorative”.
Le prestazioni esagerati della Hummer, però, si fanno pagare e tanto, con un prezzo di listino che sfora di misura i 100.000 dollari.