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Diciamocelo pure, come avrete potuto intuire da titolo, questo articolo vuole essere più una guida all’invidia che una guida all’acquisto. Trovare difetti ad auto da costo milionario come l’Alfa Romeo 33, l’Ares S1 Speedster e l’Aston Martin Valour è praticamente impossibile. Tutte e tre, infatti, sono capolavori di ingegneria meccanica e di design ma, soprattutto, sono modelli proposti in edizione limitata a pochi esemplari.
Partiamo dall’italianissima Alfa Romeo 33 Stradale, appena presentata una manciata di giorni fa e che ha fatto tanto discutere gli appassionati. Ispirata al mitico omonimo modello, realizzato tra il 1967 e il 1969, la nuova 33 ne riprende lo stile, aggiornandolo con un design più contemporaneo.
Le linee disegnate dalla squadra capitanata da Alejandro Mesonero-Romanos, capo del design di Alfa Romeo, sono sinuose come nel modello originale ma, in questo caso, si alternano a tratti più moderni e decisi, come dimostra il design dei fari anteriori e di tutto il comparto posteriore.
All’anteriore, oltre ai fari che sono una reinterpretazione in chiave moderna di quelli della “vecchia” 33 Stradale, compare il nuovo scudetto Alfa Romeo tridimensionale ricavato nei listelli di fibra di carbonio, al posto del classico trilobo che, comunque, può essere richiesto,
Lo splitter in fibra di carbonio, abbinato al fondo piatto e alle altre prese d’aria, aiuta ad abbattere sensibilmente il coefficiente aerodinamico, portando il CX a solo 0,375. Dove si scorge chiaramente il richiamo al passato, è nella linea laterale, anche se il modello attuale è parecchio più lungo. Le portiere, proprio come io modello da cui ha preso ispirazione, hanno l’apertura a elitra ma, appena dietro, spuntano due prese d’aria oversize studiate per il raffreddamento degli intercooler.
Tutta la modernità del progetto, invece, è percepibile nel design del posteriore, dove il lavoro sull’aerodinamica padroneggia. L’estrattore in fibra di carbonio, che integra i quattro scarichi, è sportivissimo ed è sovrastato da due fari tondi che evolvono notevolmente i tratti di quelli originali.
Così come gli esterni presentano linee pulite, anche gli interni puntano tutto sull’essenzialità, a partire dal volante che, un po’ a sorpresa, non presenta alcun pulsante nella parte frontale, ma le sole leve per il cambio automatico, sul retro.
Per mantenere senza fronzoli l’abitacolo, alcuni comandi sono stati dislocati sul cielo dell’abitacolo, mentre altri sul tunnel centrale, con alcune levette in stile aeronautico. Molto bella, infine, la strumentazione digitale, abbinata a un display dell’infotainment molto discreto, posto verso il tunnel centrale.
Essendo stata realizzata in soli 33 esemplari, i fortunati clienti hanno potuto decidere le finiture sia degli interni che degli esterni, grazie a diverse possibilità di personalizzazione offerte dal nuovo reparto Bottega di Alfa.
Rispetto al propulsore 8 cilindri degli anni ’60, la nuova 33 Stradale porta al debutto un propulsore 3 litri a sei cilindri, collocato in posizione centrale longitudinale, da ben 620 CV, abbinato a un cambio automatico e alla trazione posteriore. I numeri delle performance sono da brivido: 0-100 in 3 secondi, velocità massima 333 km/h Le spazio di frenata di 33 metri dal 100 a 0 km/h. Il 3, come avrete capito, è il fil rouge di questa auto.
La vera rivoluzione, però, è il debutto della versione full electric della 33 Stradale, la prima elettrica del Marchio del Biscione. In questo caso, al momento, non si hanno molti dettagli, anche se la potenza dichiarata in 720 CV e un’autonomia di 450 Km secondo il ciclo WLTP, fanno ben sperare.
Il prezzo? Non c’è nulla di ufficiale ma pare che i 33 “prescelti”, che avranno la possibilità di mettere a punto la propria vettura con Valtteri Bottas, abbiano pagato cifre che superano il milione di euro.
Le linee storiche e il tettuccio chiuso vi annoiano? Niente paura, se avete un po’ di soldi da spendere (non c’è un listino, ma si parla dal milione di euro in su), l'italiana Ares ha presentato lo scorso anno la S1 Speedster, una specie di supercar in versione targa. A differenza delle cabrio, infatti, il tettuccio è proprio rimovibile, lasciando le teste degli occupanti esposte al vento.
Il parabrezza, forse unico sul mercato, è curvo sui lati, mentre al centro del vetro spicca – in verticale – la spazzola del tergicristallo, un po’ come sulle auto da corsa.
Il frontale è caratterizzato dall’enorme presa d’aria sdoppiata sul cofano e dalle prese d’aria sopra alle ruote, mentre di notte i fari a LED dal design parecchio affilato.
Al posteriore, invece, l’enorme estrattore è sovrastato da una firma luminosa formata da una striscia continua a LED, molto minimalista ma quantomai azzeccata e, come direbbero gli anglofoni, last but not least, la coppia di scarichi spara verso l’alto.
A differenza dell’Alfa Romeo 33 Stradale, gli interni della Ares S1 Speedster sono molto più sofisticati, pur rimanendo molto puliti. I display presenti nell’abitacolo sono, addirittura, tre: uno dedicato alla strumentazione del pilota, uno adibito a infotainment e un altro, molto simile al cockpit del guidatore, posto davanti al passeggero.
Il motore è un V8 da 715 CV a 8.800 giri allocato in posizione posteriore centrale che lavora sinergicamente a un cambio a doppia frizione a 8 marce. La potenza viene scaricata al posteriore e la S1 Project è in grado di scattare da 0 a 100 in 2,7”, con una velocità massima di oltre 325 km/h. Realizzata in soli 24 esemplari, ancor ameno rispetto alla 33 Stradale.
Per festeggiare i 110 ani del marchio, Aston Martin ha recentemente realizzato un’edizione limitata denominata Valour. Creata in soli 110 esemplari, la Valour si ispira all’iconica Vantage del 1977, rendendole un doveroso tributo.
Basata sulla moderna Vantage e costruita nello stabilimento di Gaydon, questa edizione limitata riesce, a modo proprio, a fondere il design elegante con la sportività di una coupé, tratti distintivi delle Aston Martin.
Il design è indubbiamente muscoloso, soprattutto all’anteriore, grazie all’imponente griglia a listelli orizzontali contornata da cavità che ospitano i fari e che includono condotti aerodinamici. Sul cofano – la carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio – trova spazio una presa NACA a ferro di cavallo che porta aria al V12 biturbo.
Rispetto alla S1 Speedster, l’Aston Martin Valour non ha grandi appendici aerodinamiche visibili, quasi tutto è ben celato sotto alla carrozzeria e così, lunotto a parte, dotato di elementi aerodinamici, il retro è molto pulito, con uno scarico a tre vie quasi minimal.
Gli interni sono eleganti, in tipico stile British, ma non manca certamente la sportività. Nonostante si possano scegliere le finiture, fin nel dettaglio, una delle opzioni comprende la fibra di carbonio che, volendo, può ricoprire interamente i pannelli interni delle portiere.
Amanti della guida vera? La Valour potrebbe fare al caso vostro grazie al poderoso il V12 biturbo da 5,2 litri con 715 CV e 753 Nm di coppia abbinato a un cambio manuale a sei marce realizzato espressamente per questo modello.
Come per le altre due supercar sopracitate, anche il prezzo della Valour non è stato ufficialmente dichiarato ma, stando a diversi rumor, dovrebbe aggirarsi tra il milione e il milione e mezzo di euro.
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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