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Lo scandalo sui consumi falsati rivelato la scorsa settimana dalla stessa Mitsubishi Motors parte da molto indietro nel tempo: esattamente dal 1991. Questo è quanto confermato dalla Casa dei Tre Diapason in seguito alle indagini interne dopo le indiscrezioni apparse sulla stampa giapponese.
Il Nikkei ha parlato di «diverse decine» di modelli coinvolti e non solo delle quattro “kei car” indicate ufficialmente da Mitsubishi, di cui due prodotte per conto di Nissan: Mitsubishi eK Wagon ed eK Space e Nissan Dayz e Dayz Roox. Al momento, le vetture interessate sono 157.000 Mitsubishi e 468.000 Nissan costruite dal giugno 2013, per un totale di 625.000 minicar. Tutte sono state vendute nel solo mercato giapponese.
Finora, comunque, non c'è alcuna evidenza di manipolazione dei dati di consumo per i veicoli commercializzati in mercati al di fuori di quello del Giappone, come Stati Uniti ed Europa.
Il passo falso potrebbe costare al costruttore giapponese l'intero utile per l'anno fiscale 2015, pari a oltre 100 miliardi di yen (circa 800 milioni di euro).
Per raggiungere dati di consumo più favorevoli, Mitsubishi ha gonfiato le gomme ad una pressione maggiore di quanto indicato nelle specifiche tecniche. Uno stratagemma piuttosto semplice per diminuire la resistenza al rotolamento, ma che allo stesso tempo compromette la tenuta di strada e sottopone i pneumatici ad uno stress maggiore se adottato su auto circolanti.