Dieselgate, Volkswagen: “Il richiamo non provoca danni al motore, anzi…”

Dieselgate, Volkswagen: “Il richiamo non provoca danni al motore, anzi…”
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La casa di Wolfsburg si dice certa: le riparazioni non porteranno danni di alcun tipo alle vetture oggetto del richiamo scoppiato a seguito dello scandalo emissioni
31 ottobre 2016

Punti chiave

Cosa succede al livello di performance dell’auto dopo averla sottoposta al richiamo? È questo il dubbio più che lecito nato nelle persone colpite dall’oramai noto Dieselgate, scandalo in cui è precipitata la Volkswagen oltre un anno fa. Sostanzialmente, la casa di Wolfsburg aveva installato una centralina elettronica in grado di manomettere le emissioni reali in fase di ciclo di omologazione, per ottenere risultati migliori durante il test.

Una volta emersa la questione il Gruppo Volkswagen ha attuato uno dei più grandi richiami della storia dell’auto, con oltre 11 milioni di veicoli coinvolti. Se qualche cliente si è fidato ciecamente delle capacità tedesche di risolvere al più presto la questione, altri invece si sono dimostrati titubanti, pensando a possibili danni che un intervento di manutenzione potesse provocare alle proprie auto. E con “danni” si intendono un aumento dei consumi a fronte di una perdita di potenza e di longevità dei propulsori.

«Le riparazioni al software non avranno ripercussioni negative sulle componenti fisiche del motore, né sui consumi» dichiarano da Wolfsburg

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Anche noi abbiamo provato a vederci più chiaro nella nostra inchiesta, mentre da Volkswagen piovono rassicurazioni in merito. «Le riparazioni al software non avranno ripercussioni negative sulle componenti fisiche del motore, né sui consumi» dichiarano da Wolfsburg. Il tutto con la Commissione Europea pronta a puntare il dito contro la multinazionale. «Vogliamo che VW garantisca – in maniera legale e vincolante – che i lavori di riparazione non avranno il minimo impatto negativo fanno sapere da Strasburgo.

Sia il propulsore da 1.2 litri che il 2.0 TDI necessitano unicamente di un aggiornamento della centralina, mentre il 1.6 ha bisogno anche dell’aggiunta di un’altra componente in prossimità del filtro dell’aria. Ad oggi, delle quasi 11 milioni di automobili coinvolte nello scandalo, sono state già “riparate” quasi 1,23 milioni.

Se, tuttavia, mente negli USA Volkswagen ha previsto un compenso risarcitorio per i possessori frodati, in Europa ciò è ancora oggetto del contendere, e a giudicare dalla situazione nel suo insieme, è difficile ipotizzare che i clienti del vecchio continente possano avere un trattamento simile a quelli del nuovo mondo.

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