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«In molti casi un aggiornamento del software sarà sufficiente. Alcuni veicoli, comunque, necessiteranno delle modifiche a componenti hardware». Lo ha detto il neopresidente del Gruppo Volkswagen Matthias Muller agli oltre 20.000 addetti dell'impianto di Wolfsburg che ha incontrato stamane in un'assemblea straordinaria, a proposito della massiccia campagna di richiamo che coinvolgerà non solo le Volkswagen, ma anche le vetture di altri marchi del Gruppo equipaggiate con i motori 1.6 e 2.0 TDI EA 189 Euro 5.
Al momento la modifica a cui verranno sottoposte le vetture interessate dal richiamo è ancora sconosciuta e probabilmente lo è anche per i tecnici che dovranno affrontare il problema, ma la dichiarazione di Muller potrebbe lasciare intendere che ci siano altri componenti che abbiano contribuito ad abbassare in maniera illegale il livello di NOx emessi nei test al banco sulle emissioni. Oppure che per funzionare correttamente le auto richiamate non necessiteranno solamente di una riprogrammazione della centralina fornita da Bosch, che si è proclamata nei giorni scorsi estranea alla vicenda. Rimane inoltre da capire il perché della differenza tra alcuni modelli a cui verrà aggiornato il solo software e gli altri che avranno bisogno di essere aggiornati anche a livello di componentistica.
La soluzione entro la fine di ottobre
Sia negli USA, dove il caso è partito, che in Europa, Volkswagen dovrà presentare entro la fine di ottobre le soluzioni tecniche e le relative misure che dovrebbero rimettere in regola i motori diesel protagonisti del “Dieselgate”. Nel Vecchio Continente il piano di azione della Casa di Wolfsburg dovrà essere vagliato dal Kraftfahrt-Bundesamt (KBA), ovvero l'autorità per i trasporti tedesca, la stessa che ha rilasciato l'omologazione dei veicoli coinvolti oggi nello scandalo. Solo in un secondo momento partiranno le lettere che chiederanno ai proprietari di portare le loro auto in officina.
In molti casi un aggiornamento del software sarà sufficiente. Alcuni veicoli, comunque, necessiteranno delle modifiche a componenti hardware
In Europa 8 milioni di auto da richiamare
In Europa circolano 8 degli 11 milioni di auto Volkswagen dotate del software per frodare i test sulle emissioni diesel. Lo ha rivelato il quotidiano Handelsblatt, citando una lettera di scuse inviata dall'azienda ai parlamentari tedeschi dei collegi elettorali in cui si trovano le fabbriche Volkswagen.
Di questi, il numero totale dei veicoli equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189 circolanti in Italia al momento risulta essere pari a 648.458 unità, secondo quanto comunicato da Volkswagen Italia. Sarebbero 361.432 Volkswagen, 197.421 Audi, 35.348 Seat, 38.966 Skoda e 15.291 Volkswagen Veicoli Commerciali.