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Quelli che stiamo vivendo, sono forse i mesi più difficili del Gruppo Volkswagen. La multinazionale di Wolfsburg, mossa da una volontà di recuperare la fiducia dei consumatori e dei mercati finanziari, ha fatto emergere un secondo scandalo oltre a quello relativo alle missioni truccate di NOx delle motorizzazioni diesel. Si tratta del ribattezzato scandalo CO2.
Il Gruppo Volkswagen, in pratica, ha deliberatamente truccato i valori di anidride carbonica emessi dai propri veicoli. In una nota diffusa dall'azienda, ha reso pubblici i modelli interessati, tra cui figurano Model Year 2016 di Audi, Seat, Skoda e della stessa Volkswagen, oltre ad alcuni veicoli commerciali. Nelle foto qui incluse, si possono vedere chiaramente le diversità dei motori e dei veicoli coinvolti. Si passa dal 1.0 litri a tre cilindri di Polo, Ibiza e Leon, al 1.8 TFSI di Golf e Passat, sino ai noti TDI di varia cilindrata di Audi e Skoda.
Il numero totale di vetture coinvolte è di 430 mila unità, di cui 282mila Volkswagen, 83mila Skoda, 32mila Seat e circa 16mila Audi. Potenzialmente ci troviamo di fronte ad una truffa ben più grave rispetto a quella relativa agli NOx: diversi paesi dell'Unione Europea – tra i quali Francia, Gran Bretagna e Germania – correlano la tassa di circolazione alle emissioni di CO2. Potremmo essere davanti, quindi, ad una possibile accusa di evasione fiscale.
Anche i consumi verificati sul campo si sono dimostrati difformi da quanto dichiarato, il che a voler ben guardare potrebbe essere visto come una frode ai danni dei consumatori. La stessa Volkswagen ha ammesso di aver trovato delle discrepanze tra il 10 ed il 15% tra quanto verificato sul campo e quanto ottenuto grazie ai circuiti di omologazione.
«Il prossimo passo sarà stabilire i nuovi valori di emissioni sotto la sorveglianza del Kba – l'ufficio Federale per la Motorizzazione» si legge in una nota diffusa da Volkswagen. Per i modelli antecedenti al 2015, sono in corso esami e verifiche approfondite da parte delle autorità competenti. Al momento, la casa di Wolfsburg ammette che i veicoli interessati sono circa 800mila.