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Cinquant'anni dopo il primo sbarco umano sulla Luna del 20 luglio 1969, il Laboratorio Nazionale statunitense della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e Goodyear hanno predisposto alcuni interessanti esperimenti da condurre sulla stazione spaziale in condizioni di microgravità per testare e migliorare alcune componenti degli pneumatici.
Il 21 luglio sarà infatti lanciata la SpaceX CRS-18, una missione privata di rifornimento per la ISS dove gli astronauti a bordo della stazione orbitale condurranno alcuni esperimenti sulla silice utilizzata per produrre pneumatici (in genere impiegata per migliorare i consumi di carburante e l'aderenza sul bagnato e alle basse temperature) mentre sulla Terra, contemporaneamente, verranno condotti gli stessi esperimenti nei laboratori Goodyear. I risultati ottenuti sulla ISS verranno congelati e analizzati al rientro, comparandoli con quelli ottenuti dentro l'atmosfera terreste per capire se forme uniche di silice precipitata potrebbero essere utilizzate per migliorare le performance degli pneumatici.
Sulla ISS e nello spazio le condizioni peculiari, come l'assenza di combustione e di convenzione, possono facilitare alcuni processi chimici mentre l'elevato livello di radiazioni e le estreme variazioni di temperatura costituiscono un formidabile banco di prova per qualsiasi materiale, ragion per cui lo sviluppo dei materiali avanzati è stato individuato dal Laboratorio Nazionale statunitense come l'area sulla quale focalizzare l'attività di ricerca applicata che in passato ha visto collaborare nei laboratori orbitanti aziende come AstraZeneca, Cobra Puma Golf, Eli Lilly & Company, Milliken & Company e Procter & Gamble.
Goodyear non è nuova a collaborazioni in ambito spaziale e può parlare di un vero e proprio ritorno nello spazio: suoi erano i freni usati dai veicoli che posizionarono i missili sulle rampe per il lancio dell'Apollo 11 nella missione che portò Aldrin e soci a toccare il suolo lunare - oltre al sistema di pulizia e condizionamento per permettere ai motori di fare circolare azoto, ossigeno e idrogeno - il telaio del finestrino del modulo di comando, così come il pannello su cui erano equipaggiati gli strumenti di atterraggio e furono le sacche di galleggiamento realizzate dall'azienda statunitense a mantenere in posizione verticale il modulo di rientro durante l'ammaraggio e il successivo recupero degli astronauti.
Su altre missioni Apollo, inoltre, erano prodotti da Goodyear un carrello il trasporto delle attrezzature fotografiche (che calzava pneumatici da 16 pollici sviluppati grazie a centinaia di collaboratori della Casa), gli utensili per lo scavo e 35 sacche usate per le rocce lunari.
Lo spirito di frontiera e di conquista non sembra mancare a Chris Helsel, Chief Technology Officer di Goodyear: “L’esplorazione spaziale è stata fonte di ispirazione per moltissime innovazioni e noi di Goodyear siamo orgogliosi dell’eredità della nostra partecipazione, che continua con questo esperimento in microgravità”.