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Tre giorni di sciopero dei benzinai in Sardegna per dare seguito alla protesta contro gli scarsi guadagni dei gestori. "Schiavi del caporalato petrolifero" è lo slogan stampato sulle mafgliette rosse dei gestori delle pompe che si sono ritrovati a Cagliari sotto i portici di via Roma da tutta la regione.
"Non abbiamo ancora tutti i dati - spiega Adele Cireddu, una delle portavoce della protesta, stazione di servizio di San Vito - ma l'adesione dovrebbe aggirarsi intorno al 30%. I gestori in Sardegna sono complessivamente 500, nostri guadagni ormai si stanno dimezzando e sono ridotti in media a 2,7 centesimi lordi al litro. Ma c'è anche chi guadagna solo un centesimo. In soldoni molti di noi lavorano per 25 euro al giorno e c'è anche chi dice di non riuscire ad arrivare a mille euro al mese."
L'obiettivo dei benzinai è quello di puntare al Consiglio Regionale, senza un particolare appuntamento: "Ma era importante - ha detto Cireddu - fare subito qualcosa: alla politica sarda, che direttamente non può fare nulla, chiediamo di intercedere per noi."