Sapete che fine fanno le vecchie auto a benzina? Finiscono in Africa (e nei Paesi più poveri)

Sapete che fine fanno le vecchie auto a benzina? Finiscono in Africa (e nei Paesi più poveri)
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Vanificando il passaggio all'elettrico e la transizione energetica globale, le nazioni ricche stanno "scaricando" in Africa e in altre aree le auto più vecchie
9 ottobre 2024

Dicono che i veicoli elettrici (EV) aiutano a ridurre le emissioni di gas serra. A rendere l'aria più pulita. A contribuire alla realizzazione della transizione energetica promossa dai governi. Tutto vero, al netto delle differenze riscontrate nei vari mercati, di chi sta veramente cavalcando la rivoluzione della mobilità elettrica e di chi ancora è a metà dell'opera. Manca però un tassello a questo ragionamento: se è vero che gli EV stanno, più o meno lentamente, invadendo le strade dei Paesi più ricchi, vi siete mai chiesti che fine fanno le vecchie auto a benzina e diesel? Anche perché le previsioni globali per i veicoli elettrici parlano chiaro: le loro vendite globali dovrebbero quasi triplicare da qui al 2030, toccando quota 40 milioni di unità all'anno. Questa tendenza, dunque, solleva una domanda che pochi ancora si pongono: cosa accadrà alle milioni e milioni di vecchie automobili a benzina che, da qui ai prossimi anni, verranno presumibilmente “abbandonate” dai rispettivi proprietari, pronti a passare ai cosiddetti veicoli a nuova energia?

Un “riciclo” pericoloso

La risposta più probabile al quesito arriva da un articolo della testata Vox, secondo cui, anziché rottamare i veicoli a benzina o gasolio usati o venderli a livello nazionale, le nazioni ricche li spediranno nei Paesi in via di sviluppo. Dove due fenomeni, i redditi limitati delle popolazioni locali e le poche auto disponibili in circolazione, daranno vita ad acquirenti ansiosi di ottenere modelli vecchi e scadenti. Se, da un lato, l'afflusso di auto termiche usate rappresenterebbe uno sviluppo gradito per gli abitanti del cosiddetto Sud del mondo – gli stessi, cioè, che aspirano a possedere una vettura, un lusso per loro e che noi diamo per scontato – dall'altro tutto ciò andrebbe a vanificare gli sforzi messi in atto per mitigare il cambiamento climatico. Detto altrimenti, spostare le auto inquinanti e a benzina da una nazione all'altra non ridurrà le emissioni globali. Non solo: un incremento di veicoli del genere – alimentati a combustibili fossili – andrebbe a
peggiorare la qualità dell'aria in contesti spesso di per loro già soffocati dallo smog. In generale, l'elettrificazione è un obbiettivo considerato necessario dalla maggior parte dei governi del pianeta. Allo stesso tempo, però, è bene non dimenticare che anche le classi medie che vivono nei Paesi in via di sviluppo possono desiderare gli stessi comfort di quelle presenti nei Paesi più ricchi. La vera sfida, insomma, coinciderà con come gestire la transizione energetica evitando che si trasformi in un gioco a somma zero. O peggio: che possa esser vanificata semplicemente spostando sotto al tappeto le cause inquinanti.

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Una vignetta satirica di un commerciante di auto usate in Belgio
Una vignetta satirica di un commerciante di auto usate in Belgio

Un rischio da evitare

Gli esperti temono che l'attuale flusso di auto usate dirette verso il Sud del mondo possa presto trasformarsi in un fiume in piena, di pari passo con l'elettrificazione del resto del pianeta. Secondo un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), nel 2022 sono state esportate circa 3,1 milioni di auto usate, rispetto ai 2,4 milioni del 2015. La maggior parte proveniva da Giappone, Europa e Stati Uniti. Negli Stati Uniti, soltanto il 7% di tutte le auto non più in uso viene inviato all'estero, mentre il resto finisce negli sfasciacarrozze. Ebbene, un veicolo usato su tre tra quelli esportati è destinato all'Africa, seguito da Europa orientale, Asia, Medio Oriente e America Latina. I modelli importati spesso dominano le vendite di auto locali. Peccato che la quasi totalità di questi mezzi ha subito incidenti, è stata privata di alcune parti o è stata fabbricata decenni fa, ovvero quando le norme sulle emissioni e sulla sicurezza erano più permissive. Uno studio del 2020 realizzato dal governo dei Paesi Bassi ha scoperto che il “grosso” delle auto usate olandesi inviate in Africa non aveva un certificato di idoneità alla
circolazione. Molte erano state fabbricate oltre 20 anni fa. Un problema non da poco per la sostenibilità ambientale e per la lotta all'inquinamento, che prefigura una sorta di "egoismo ambientale locale": noi ci prendiamo le elettriche, voi che siete poveri beccatevi le auto sporche e inquinanti.

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