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Prima ancora di terminare l’ascolto della notizia tutti a contare ieri, gli smanettoni italiani, prima ancor di entrare nel merito tecnico e giuridico: “Dunque, dato 130 il limite autostradale, sommo il 15% e…. Si può già andare a 149,5 Km/h! Poi ci metto l’errore del tachimetro, che un po’ sballa sempre anche se è elettronico (e calibra un'infinità di sistemi sicurezza, ndr): beh, sembra quasi di essere in Germania allora!”. Non è propriamente così, in primis perché non si parla di variare i limiti ma il conteggio della misura rilevata per sanzionarli e di un singolo caso, però la notizia ha il suo peso.
In sostanza la tolleranza della strumentazione Autovelox, indicata nel 5%, secondo una recente sentenza (la 12/2017 del Giudice di Pace di Porretta Terme) non potrebbe essere estesa anche ai sistemi Tutor, bensì sostituita a quella tripla, del 15%. Accogliendo le richieste di una società multata per eccesso di velocità, il Giudice ha sancito che lo strumento SICVe / Tutor, essendo composto da più parti rispetto a un singolo Autovelox, dovrebbe conteggiare tre volte la quota base 5% (secondo i tre passaggi tipici di ingresso, uscita e calcolo per trasmissione dati). In realtà parlare di semplice somma piuttosto che di altra formula matematica, non è forse nemmeno la più corretta delle metodologie, per la stima della velocità; ad ogni modo nel caso in oggetto per dare la ragione alla parte inizialmente sanzionata, annullando il verbale, è stato utile anche il ritenere violato un diritto alla difesa, poiché nel verbale stesso non erano presenti dati utili alla verifica del calcolo con il quale è stata identificata la velocità (es. posizione precisa, ora e minuti di passaggio per alcune delle postazioni). Staremo a vedere, come sarà recepita la sentenza e quali altri casi potranno verificarsi.
La motivazione della sentenza è sorprendente perchè la misurazione della velocità effettuata su una base lunga (Tutor) è matematicamente più precisa di quella effettuata su una base corta (autovelox). Ricordiamo che il Tutor misura il tempo di passaggio fra due traguardi distanti da 3 a 12 km, mentre l'autovelox lo misura su una base fissa di 50 cm, che è la distanza fra due raggi laser dello strumento. Poichè gli orologi (al quarzo) dei due strumenti hanno ugual precisione, è ovvio che l'errore (o la tolleranza da attribuire alla misura) sarà tanto minore quanto è maggiore la distanza fra i due traguardi. Aver attribuito al Tutor un errore tre volte maggiore di un autvelox solo perchè le misure possibili sono tre, a nostro avviso, è "sorprendente".