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"Con tutto quello che agli italiani è costata l'ex Fiat, l'attuale Stellantis è l'ultima che può imporre, disporre o minacciare": così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è espresso in merito all'ingresso dello Stato in Stellantis. "Diciamo che lo stato ci è già entrato 18 volte con i soldi dei cittadini. Io sono per il privato. Ma è troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori che poi hanno trasferito all'estero sedi e stabilimenti. Quindi non penso che lo stato italiano possa accettare imposizioni da signori che con l'Italia hanno poco a che fare".
Da Stellantis arrivano invece le parole del presidente John Elkann, che sottolinea l'impegno del gruppo "al tavolo automotive promosso dal Mimit che vede uniti il governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme la transizione elettrica". Elkann è anche intervenuto in merito alle indiscrezioni che vorrebbero una fusione tra Renault e Stellantis, affermando che "non esiste alcun piano allo studio" riguardante operazioni del genere.
"La società - ha spiegato Elkann - è concentrata sull'esecuzione del piano strategico Dare forward e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati per rafforzare l'attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia". Dal canto suo, la direzione per la comunicazione di Renault ha risposto così a una domanda dell'ANSA in merito ai rumors riguardo a una potenziale fusione con Stellantis: ''Renault non commenta le voci e le indiscrezioni. Onestamente, non abbiamo alcuna informazione su questo argomento''.