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Il vertice della 'Cabina Economica del Nord Ovest' a Brescia ha visto protagonista l'assessore Guido Guidesi, che ha lanciato un chiaro messaggio: la transizione ecologica dell'automotive non può trasformarsi in un'imposizione tecnologica che rischia di favorire la concorrenza cinese.
La Lombardia, alla guida dell'Automotive Regions Alliance dal 2024, sta costruendo un fronte comune per difendere un patrimonio industriale che conta oltre 30.000 imprese e 100.000 lavoratori. Le preoccupazioni riguardano l'approccio "solo elettrico", percepito come una minaccia concreta per il settore per il futuro di migliaia di famiglie che dipendono da questa industria.
La neutralità tecnologica rappresenta il punto d’appoggio della battaglia lombarda: un approccio che include l'elettrico ma non esclude altre soluzioni come idrogeno e combustibili alternativi. Una posizione che ha unito regioni di diverso orientamento politico in tutta Europa, mostrando che la questione va oltre le divisioni politiche e tradizionali per proteggere in modo unito e facile milioni di imprese, automobilistiche e non, europee.
"Il concetto del 'solo elettrico' resta un assist incredibile ai cinesi", ha dichiarato Guidesi commentando la recente apertura della Commissione Europea. "Abbiamo ottenuto un passo avanti che però non basta a salvare l'industria dell'Automotive europea.”: parole che risuonano preoccupanti negli operatore dei diversi settori.
I dati presentati durante il vertice mettono in risalto come l'imposizione di un'unica tecnologia potrebbe indebolire il settore automobilistico europeo, favorendo l'importazione di veicoli elettrici prodotti in Cina a costi inferiori.
La Lombardia ha già presentato a Bruxelles un Manifesto per la neutralità tecnologica, diventato punto di riferimento per le altre regioni italiane. L'alleanza con Piemonte e Liguria mira a evitare quello che Guidesi definisce senza mezzi termini "un clamoroso suicidio economico".