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La Nordschleife ha perso la sua regina. Sabine Schmitz, l'unica donna ad aver trionfato nella 24 Ore del Nürburgring, è scomparsa a 51 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Cresciuta a Nürburg, Sabine negli anni è diventata una specialista dell'Inferno Verde. Tanto da riuscire, insieme a Johannes Scheid ed Hans Widmann, ad imporsi al volante di una BMW M3, nella gara di durata tedesca. Correva il 1996. L'anno successivo, fece il bis con Scheid, Peter Zakowski e Hans-Jurgen Tiemann. E nel 1998, continuando il fruttuoso sodalizio con Scheid, fu la prima donna a vincere il titolo del VLN.
A metà anni Duemila Sabine si cimentò al volante di diverse Porsche insieme a Klaus Abbelen, che sarebbe diventato il suo compagno di vita. Dalla loro unione nacque la Frikadelli Racing, scuderia di culto per gli estimatori dell'Inferno Verde del Ring. E, nel 2015 e 2016, si prese anche la soddisfazione di guidare come wild card nelle gare del WTCC sulla Nordschleife. Un circuito che ha amato profondamente, inanellando un numero vertiginoso di giri, molti dei quali come autista per il Ring Taxi. Ma Sabine aveva anche guadagnato notorietà grazie alla sua partecipazione a Top Gear.
La battaglia più dura Sabine non l'ha combattuta in pista, ma nella vita privata, contro un tumore che non le ha dato tregua, nonostante gli interventi e i trattamenti. Era riuscita, con grande tenacia, a ritornare nel mondo delle corse, nel 2019, prima di accusare una ricaduta. Sabine, con un encomiabile senso dell'ironia, aveva paragonato il cancro all'erba dell'Eifel. Ma la sua forza di volontà non è bastata. E ora il Ring piange la sua regina, simbolo della potenza delle donne nella vita, come al volante di una vettura da corsa.