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All’inizio del 2001 era riuscito a mettere le mani su una Talbot Lago T150 CSS Teadrop Coupé del 1938 di proprietà di un collezionista americano, rubandola e poi facendone svanire ogni traccia. Con la complicità di una officina statunitense, l’uomo, un sessantacinquenne che risulta residente in Svizzera, ha poi smontato la macchina in centinaia di pezzi, spedendoli in Europa.
E’ qui che ha provveduto al riassemblaggio e al restauro, lasciando il veicolo nascosto fino al 2005, quando il vero proprietario della macchina è deceduto. A quel punto ha falsificato dei documenti, per far risultare che la Talbot, di cui esistono solo sedici esemplari al mondo, gli era stata regolarmente venduta e, a sua volta, l’ha rimessa sul mercato, ricavandone oltre sette milioni di Dollari.
Il suo piano, durato oltre venti anni, si è però interrotto in queste ore a Genova, dove, in seguito ad un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità statunitensi, le forze dell’ordine italiane lo hanno rintracciato in un lussuoso hotel di Genova. Adesso il Lupin delle auto alloggia al Marassi, che di stelle ne ha zero… trattandosi di un carcere.