Roma: i vigili multano... i vigili! Dietro la figuraccia si nasconde l’autogol

Roma: i vigili multano... i vigili! Dietro la figuraccia si nasconde l’autogol
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Non è una barzelletta e nemmeno un pesce d'aprile fuori tempo massimo: i vigili di Roma si sono auto-inflitti un numero imprecisato di multe. Ecco com'è stato possibile
8 aprile 2015

Non è una barzelletta e nemmeno un pesce d'aprile fuori tempo massimo: i vigili di Roma si sono auto-inflitti un numero imprecisato di multe. Si parla di centinaia, se non di migliaia, di verbali pervenuti alla Polizia Locale di Roma Capitale, suscitando incredulità e sconcerto, ma anche un po' di imbarazzo tra i “pizzardoni” (così vengono chiamati comunemente i vigili nella Capitale).

Multate le Peugeot 208 dei vigili

Come rivela Il Messaggero, le multe sono state attribuite alle nuove Peugeot 208 entrate in servizio per sostituire le vecchie Fiat Punto dei vigili romani. Auto nuove fiammanti, “colpevoli” di aver varcato le ZTL o di aver occupato corsie preferenziali e beccate subito dalle numerose telecamere che presidiano le strade dell'Urbe.


Naturalmente le auto di servizio dei corpi di Polizia, quindi anche dei Vigili urbani, hanno piena libertà di attraversare le zone a traffico limitato, ma qui nasce l'inghippo romano. Il comando dei vigili della Capitale si è difeso sostenendo che le targhe delle Peugeot, essendo ancora fresche di immatricolazione, non erano state opportunamente registrate nel database che “cancella” in automatico le multe ai veicoli autorizzati (mezzi della polizia, autoambulanze, ecc.,).

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La polizia locale di Roma ha praticamente ammesso di non avere una fase di accertamento dei verbali che funzioni a dovere

La fase di accertamento fa acqua da tutte le parti

La scusa messa in piedi frettolosamente dalla polizia locale di Roma, però, non sta davvero in piedi, anzi assomiglia più ad un autogol. Infatti, qualunque immagine ripresa dalle telecamere e destinata a trasformarsi in verbale deve necessariamente subire l’esame di un agente per ottemperare alla fase dell’accertamento, cioè l’atto che trasforma ufficialmente la fotografia in una infrazione al codice. Un'operazione di fondamentale importanza, che non a caso è affidata all’occhio e alla decisione dell'uomo e non ad un macchina per interpretare correttamente le situazioni, onde evitare di generare errori e di recapitare multe non dovute a chi in realtà non se le merita.


A questo punto i fatti parlano da soli. A Roma, evidentemente, la fase di accertamento fa acqua da tutte le parti. O non esiste neppure. Elenco o non elenco, database o non database, le multe delle Peugeot non sarebbero mai dovute arrivare al Comando, ma semplicemente arenarsi all'ufficio notifiche non appena l’occhio di un agente avesse individuato le vetture di servizio, abbondantemente decorate con i colori e le scritte di Roma capitale. 

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Ogni sanzione elevata tramite apparecchiature elettroniche deve essere validata da un agente. Un concetto che a Roma, evidentemente, non è ancora ben chiaro

 

I casi sono due: o l’accertamento fatto al comando era, per cosi dire, solo simbolico, oppure viene affidato a ditte esterne che hanno interesse economico a avallare tutto, anche le foto di famiglia, senza andare troppo per il sottile. In entrambi i casi la legge non è stata rispettata.

Scatta il flash e parte la multa: così non va

Una dinamica sconcertante perché testimonia quello che noi di Automoto.it e Moto.it sosteniamo e denunciamo da tempo. E cioè che le multe elevate da telecamere ed autovelox troppo spesso vengono inviate in automatico, praticamente di default, senza essere sottoposte all’esame “umano”, che - lo ricordiamo - è reso obbligatorio dalla legge per tutelare il diritto del cittadino ad essere giudicato non da uno strumento elettronico, ma da un funzionario in carne ed ossa.


Insomma il solito gran pasticcio all'italiana, nel quale la giustificazione ufficiale scopre una magagna della quale sospettiamo da tempo. Speriamo almeno che possa servire a rivedere in sede parlamentare il metodo di accertamento delle multe, che necessita di essere disciplinato seriamente. Ed essere rispettato alla lettera.

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