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La più ricercata dagli “intenditori“, ovviamente, era quella marchiata Ferrari, ma molto richieste arrivano anche per Mercedes, Porsche e BMW, mentre i “pischelli“ si accontentavano di Fiat e Dacia, con l'ambizione però di passare presto a qualcosa di più sostanzioso.
Non stiamo parlando di neopatentati, ma della curiosa divisione per marchi automobilistici con cui alcuni pusher romani avevano classificato la loro mercanzia: i sette chili di hashish sequestrati dalla Polizia a Monteverde, popoloso quartiere romano, e destinati a rifornire il mercato dello spaccio anche delle zone di Primavalle e Gianicolense, erano divisi in panetti da 100 grammi ciascuno, sufficienti a ricavarne al dettaglio migliaia di dosi di “fumo“.
La particolare classificazione per marchi d'auto seguiva la qualità del prodotto, da quello più sofisticato al meno puro: una sorta di concessionaria plurimarca, che però al posto di quattro ruote proponeva articoli da sballo.
Un mercato fiorente, interrotto dall'azione decisa delle forze dell'ordine, che hanno proceduto all'arresto in flagranza di reato per i tre spacciatori appassionati d'auto.