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Alla vigilia del Black Friday, mentre la gente prende d'assalto i negozi del Centro ed il traffico impazzisce, l’Assemblea Capitolina approva (24 i voti a favore, 10 i contrari) quella che appare una vera rivoluzione per la mobilità privata nella Capitale: la delibera 75/2018, primo firmario il consigliere del M5S Enrico Stefàno, introduce anche a Roma la “congestion charge“, vale a dire il pagamento di un pedaggio per accedere con l’auto nella zona più centrale della città.
Sulla scia di quanto da anni accade nelle principali metropoli europee, e qui in Italia dopo l’esperienza positiva a Milano, Roma punta dunque ad introdurre un pedaggio ai veicoli in transito per le vie centrali: al momento, il progetto riguarda un'area più piccola dell'attuale Anello ferroviario, ed esclude dal pagamento le due ruote.
Ma, e non si tratta di un dettaglio di poco conto, stante la crisi strutturale di Atac, la sua entrata in vigore sarà subordinata ad un’attenta valutazione riguardo il "raggiungimento di adeguati livelli di servizio" dei mezzi pubblici.
Consapevole di tale ostacolo, non a caso lo stesso Stefàno ha precisato che «con questa delibera non viene introdotta la congestion charge a Roma, ma si avvia un percorso di studio, approfondimento e condivisione con tutti gli stakeholder, che potrebbe portare da qui a due anni all'introduzione di tale importante e significativa misura. Con questo atto diamo mandato al dipartimento Mobilità e a Roma Servizi per mobilità di fare, appunto, questo studio».
Una precisazione che suona come prudenziale rispetto l’effettiva realizzazione del progetto, che peraltro non riporta ancora l’importo che sarà necessario pagare per avere il via libera al passaggio in centro città.
Insomma, Roma Città (ancora) Aperta…