Roma: addio buche? Asfalto in plastica riciclata più resistente del 250%

Roma: addio buche? Asfalto in plastica riciclata più resistente del 250%
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Sulla Strada Provinciale Ardeatina di Roma è stata realizzata la prima strada al mondo in grafene e plastica riciclata: è prevista una resistenza del 250% e riciclo dei materiali del 40%. Ecco i dettagli e i test
27 maggio 2019

Le buche a Roma sono un problema di cui abbiamo parlato già numerose volte, ma sembra che le carte in tavola stiano per cambiare. Infatti, la strada Provinciale Ardeatina della nostra Capitale è stata riasfaltata utilizzando un supermodificante al grafene e plastica riciclata che, oltre ad essere un asfalto riciclabile, aumenta la vita dell’asfalto stesso.

Anteprima mondiale

Si tratta del primo chilometro al mondo che sfrutta questa tecnologia messa a punto da Iterchimica, in collaborazione con Directa Plus: l’additivo dell’asfalto al grafene ha il compito di rendere il materiale molto più resistente (si parla addirittura del 250% in più). I tecnici hanno anche previsto di riutilizzare il 40% di asfalto fresato riciclato della vecchia pavimentazione, evitando così il processo chimico di smaltimento.

«Il supermodificante permette di migliorare le prestazioni dell’asfalto rendendolo così resistente, antismog, antighiaccio e a seguito degli ottimi risultati ottenuti si sta valutando se replicare nel Regno Unito, Stati Uniti e Oman».

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Risultati eccellenti

Dopo diversi mesi di prova e monitoraggi, Iterchimica ha iniziato a tirare le prime somme: sono state effettuate a diverse misurazioni, che hanno mostrato un miglioramento del 46% del modulo di resistenza a 40°C, con il 35% in più al passaggio dei veicoli e una deformazione plastica ridotta del 35% a 60°C al passaggio degli pneumatici. «I test su strada sono stati fatti proprio per validare gli eccellenti risultati di laboratorio, almeno +250% di resistenza a fatica, e rappresentano un ulteriore passo verso l’obiettivo che ci siamo posti: strade riciclate e riciclabili al 100%, prodotte a basse temperature, durature, senza buche e rispettose dell’ambiente», ha esposto Federica Giannattasio, AD di Iterchimica.

L'aumento della durata e la diminuzione della manutenzione permetteranno di riciclare al 100% gli asfalti realizzati con il Gipave, riducendo così l'estrazione di nuovi materiali e l'impiego di bitume di primo utilizzo.

Pensate quanto si riuscirebbe a risparmiare in termini di costi e impatto ambientale se questa tecnologia fosse trasferita in tutte le strade del mondo? Ma, soprattutto, le sospensioni delle nostre autovetture ringrazierebbero!

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