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Siamo a Villa d’Este, come tutti gli anni a maggio nel weekend del Concorso d’Eleganza e come tutti gli anni sappiamo già che in mezzo allo splendido spazio che fiancheggia la struttura alberghiera, quello più isolato, da fumosità e polvere alzata dalle vetture storiche in sfilata, quello da cui si accede anche alla scenografica scala costeggiata da corsi d’acqua risalente a monte, ci potrà essere una regina di classe in produzione attuale, di marchio Rolls-Royce. È norma, inclusa nel patrocinio BMW dell’evento comasco, com’è norma che queste vetture facciano mostra di se senza rubare troppo le attenzioni degli amanti di classiche milionarie (per valore) o concept futuristi, presenti invece in riva al lago. Quest’anno non è andata così. Già perché la vettura era al proprio posto, ma la sua forma non era quella che ci si aspetterebbe, bensì una particolarissima realizzazione dedicata a un anonimo cliente dai gusti non comuni.
È quasi artigianale in tutti i dettagli, intensa e unica come molti vorrebbero avere un’auto, magari realizzata in proprio e gradualmente, questa invece, potendoselo permettere, la fa direttamente Rolls-Royce, oggi. La Casa tiene infatti a fare sapere che con le proprie tecniche attuali, ogni modello può essere persino costruito a immagine del proprietario, se lo desidera. Si rappresenta fisicamente il significato più intenso della parola lusso per un’automobile: su misura o meglio Bespoke come nessun altra, realizzata per il singolo proprietario dalla Casa storicamente più altolocata. È un po’ quello che accadeva in principio, quando si diffusero le prime automobili a inizio Novecento, quello che facevano anche altri marchi di grande pregio in giro per l’Europa soprattutto (poi il signor Henry Ford insegnò a tutti come trarre maggior profitto, ndr). La persona che ha voluto la Sweptail, si è avvicinata al marchio con la propria idea e la macchina figlia di tale idea è arrivata oggi a Cernobbio, non solo per stupire la massa del grande pubblico cui è indirettamente mostrata, piuttosto magari per colpire qualche occhio in loco, cui possa interessare un simile progetto, visto il target parecchio elitario dell’evento che ha persino una propria rivista, Corriere d’Eleganza, che nell’editoriale accoglie a quello definito “il più esclusivo degli eventi per auto classiche al mondo”.
La denominazione dell’auto allude a certe Rolls-Royce swept-tail degli anni Venti, indubbiamente fascinose per certi gusti e adorate dal cliente. Rolls-Royce ha quindi re-immaginato questa caratteristica sulla nuova vettura. “Sweptail è magnifica ed esalta il romanzo del viaggio per se stessi – ha detto Torsten Müller-Ötvös, amministratore delegato Rolls-Royce - immediatamente si colloca nel pantheon dei grandi viaggiatori intercontinentali”. A vederla è un’auto che colpisce parecchio, anche chi sia avvezzo a vedere le sue sorelle quotidianamente, dividendo le opinioni però. Molti puristi delle forme lievi e armoniose, piuttosto che sportive, o perfettamente equilibrate nella loro solidità, nei giardini di Villa d’Este la hanno subito criticata, in quanto a stile Noi personalmente la apprezziamo, ponderata al suo target e anzi, potendo, avremmo imposto alla Casa di avvicinare ancor più il taglio delle antenate, davvero scenografico e imponente, oltre che ineguagliabile per il sapore antico. L'arrivo della 103EX, per parola dei rappresentanti della Casa, ha aperto il futuro di Rolls-Royce in questo campo e Sweptail prosegue il percorso della costruzione carrozzerie dedicata, ascoltando i clienti più “speciali” valutandone l’interesse a investire in simili auto, completamente esclusive.
“Sweptail è l'equivalente automobilistico di Haute Couture - commenta Giles Taylor, Direttore del Design RR - progettata a mano, su misura per adattarsi a un cliente che è venuto con la sua visione, condivisa nel processo creativo in cui l'abbiamo coadiuvato, per costruire una tela che poi, tagliata su misura, abbiamo lasciato che indossasse, come stoffa per un vestito”. Ispirato ai bellissimi modelli anni Venti e Trenta, il desiderio del cliente era una coupé due posti in alluminio con grande tetto in vetro panoramico. È stato ispirato da molte delle sue automobili preferite, ma anche da molti yacht classici e moderni (che pare non manchino nelle sua disponibilità).
La Sweptail esprime a pieno il DNA del marchio, ma non come lo si è abituati a vedere oggi, forme pulite certo, imponenti, ma ben più estrose e persino ibride, rispetto a mondi non automobilistici. Avvicinandola è a nostro modesto giudizio meno audace, pur parecchio “forte” già anteriormente, delle antenate cui se potessimo anche noi ci rifaremmo onestamente (a furia di ammirarle in eventi come il Concorso d’Eleganza). Esibisce una nuova interpretazione della iconica griglia Pantheon, più grande di quella di tutte le sorelle di epoca moderna: fresata da un unico pezzo di alluminio, lucidata a mano con finitura a specchio. La zona esterna è incorniciata in alluminio spazzolato. È però scorrendo i fianchi della Sweptail che si scopre la sua singolarità maggiore: una forma inusuale ma elegante e quasi snella, relativamente al volume complessivo dell’auto, comunque una regale coupé. Dal bordo superiore del parabrezza, la linea del tetto inclina sempre più arretrando, oltre il bordo inferiore del portello bagagliaio per porre accento sulla lunghezza. Il punto più forte, quello dove non tutti oserebbero, è il richiamo finale, dietro, al mondo degli yacht e il profilo inferiore a U: uno pseudo cono in forte contrasto con l’anteriore dell'auto parecchio squadrato. Ultima personalizzazione esterna, il numero 08 in alluminio lucidato a mano; non chiedeteci cosa significhi, è l’unico indizio per conoscere il proprietario, oltre la guida a destra.
Ovviamente si accede con apertura portirere contro vento. I finestrini laterali allungati e il tetto in vetro panoramico danno piena luce ai due occupanti, per un interno moderno abbastanza minimalista, per certi target, governato da una filosofia di semplicità e ordine, ma non certo povertà di materiali, il contrario. Grandi quantità di ebano Macassar lucido e Paldao a poro aperto ornano le superfici, creando contrasti visivi e tattili netti, tra classico e contemporaneo, chiaro e scuro, liscio e ruvido. Sedili, braccioli e parte superiore del cruscotto sono in pelli pregiatissime, di due varietà. La strumentazione è discreta, con tre quadranti circolari, come circolari sono le bocchette areazione, quasi irrilevanti esteticamente, immerse nel pregiato legno. Fedele allo spirito di una GT Transcontinental del secolo scorso, al posto dei sedili posteriori pone ampia superficie di legno, che crea una mezza-mensola, illuminata da un labbro di vetro. Osservando sotto l’esteso vetro posteriore non una normale cappelliera ma qualcosa di artistico e ispirato al mondo navale, tra lucidature perfette, inserti di pelle e poi ovviamente, aprendo, le rotaie per i bagagli che debbano accedere. Sempre dietro un sistema scorrevole denominato Passarelle si collega alla cappelliera aderendo a tutti i volumi interni. La dashboard è come detto forse la più “pulita” della gamma, minimalista, con un solo controllo in evidenza e il classico orologio, che per la prima volta è con sottile impiallacciatura ebano Macassar, a contrasto con il titanio, usato anche per i tre quadranti. Due “sorprese” poi su entrambi i lati: dietro l'apertura porte si trovano due valigette fatte a mano, disponibili con semplice tocco di un pulsante. Sono ovviamente parte della serie completa, sviluppata per la Sweptail. La console centrale non poteva non proporre un sistema che faccia uscire, all’occorrenza, una bottiglia (lo champagne vintage preferito dal cliente) e due calici di cristallo.
Non ci sono stati dati dettagli tecnici, anche se presumibile che un’attuale piattaforma in uso sia allestita con un motore V12, senza troppe variazioni sul fronte. Mentre su prezzo e tempo di consegna, per questo genere di auto, poco da argomentare: tutto molto elevato (si parla di cifra non solo a sei ma più vicina ai sette zeri). Auto che lascia a bocca aperta, certo e genera commenti da chiunque. Tipo che, anche volendo esagerare, pur se molto dipende dai contesti personali, non sarebbe già per molte persone al mondo il festeggiare su imbarcazioni elitarie con amici, arrivando via terra su una coupé come Wraith, magari Black Badge da 462 CV ma di colorazione unica, con finiture dedicate: non dovrebbero essere poi tanti quelli che ci si ritrova intorno con mezzo due porte più importante e solido. Eppure, per essere al top della gratificazione personale, in abbinamento all'imbarcazione, si arriva anche alla Sweptail, per esagerare (quando non riesci ad avere una Phantom I Round Door del 1925, o non ti darebbe abbastanza praticità e dotazioni per viaggiarci oggi).
Rolls Royce
Via dell'Unione Europea 1
San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51883896
https://www.rolls-roycemotorcars.com/en_GB/home.html
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