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Non pagare più il bollo, un miraggio per tutti gli automobilisti ed i motociclisti italiani. Un'abolizione promessa più volte in campagna elettorale, da esponenti politici di ogni colore, e naturalmente mai concretizzata.
Del resto il bollo auto porta nelle casse delle Regioni qualcosa come 5,6 miliardi di euro ogni anno. Non proprio spiccioli quindi, che troppo spesso poi finiscono per ripianare i conti delle casse pubbliche più che per mettere in condizioni di sicurezza le nostre strade come prescriverebbe la legge.
Riforma bollo: primo ok alla Camera
Lo scorso aprile però qualcosa è tornato a muoversi, con la proposta dell'Onorevole Daniele Capezzone per un progressivo superamento del bollo auto. La notizia è che, a differenza del passato, la Commissione Finanze della Camera ha dato il via libera alla discussione in aula di questa proposta di legge.
Non si può già cantare vittoria, certo, ma è già un passo in avanti. Perlomeno abbiamo la prova che la proposta di Capezzone non è finita nel dimenticatoio, ma sugli scranni dell'Aula alla Camera. Ora quindi bisogna tenere le dita incrociate e sperare che il dibattito parlamentare accolga l'idea di una riforma radicale del bollo, trasformandola in legge.
Cosa dobbiamo aspettarci
Se dovesse passare la proposta Capezzone, chi acquisterà un'auto nuova non pagherà il bollo per ben tre anni (addirittura per 5 anni, in caso di auto “green”). Trascorso questo tempo, varrà la logica del "più inquini, più paghi", con una tassa commisurata alle emissioni dichiarate, e non più alla potenza. In più, solo per i veicoli “green”, si farà salire al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali.
Si tratta di misure che, se verranno convertite in legge, potranno dare ossigeno al settore auto, rimettendo in moto gradualmente l'intera filiera, che ha ancora oggi vale il 12% del PIL del nostro Paese.
“L’augurio è ora che il provvedimento continui il suo iter fino all’approvazione definitiva”
Pierluigi Bonora, fondatore di Missione Mobilità, ha commentato così i recenti sviluppi della proposta: «Possiamo dire che una piccola parte di questo primo successo è anche nostra perché siamo riusciti a trovare nel Presidente Capezzone forse l’unico rappresentante del mondo politico e istituzionale che si è preso a cuore il problema della crisi del settore e, soprattutto, ha mantenuto le promesse fatte».
«L’augurio è ora che il provvedimento continui il suo iter fino all’approvazione definitiva. Per questo sarà necessario il massimo supporto da parte di tutta la filiera automotive. Dagli annunci si è arrivati a un fatto concreto. L’On. Capezzone ha ragione nel descrivere come “storico” questo passaggio verso l’abolizione del bollo auto, tenuto conto che scaduti i termini del “bonus” varrà la logica del “più inquini, più paghi”, con tutte le ricadute positive per l’ambiente e il parco circolante».