Rider? A Milano parte un’inchiesta sulla sicurezza

Rider? A Milano parte un’inchiesta sulla sicurezza
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Contratti, sicurezza e norme igieniche delle consegne in bici sotto la lente della Procura milanese
19 settembre 2019

La Procura di Milano ha avviato un’indagine conoscitiva sull’attività dei riders, i fattorini che in bicicletta consegnano a domicilio principalmente cibo.

Coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti e condotta dalla squadra specializzata di Polizia giudiziaria e dalla Polizia locale, l’iniziativa punta ad appurare diversi aspetti critici di questa attività, che di recente è stata normata dal decreto legge 101/2019 che ha equiparato le tutele dei ciclofattorini a quelle dei dipendenti e introdotto l’obbligatorietà della copertura assicurativa Inail.

«Oramai muoversi di sera in città è diventata una sfida contro le insidie e i pericoli per via di questo sistema di distribuzione del cibo. Con questi rider che, nelle ore canoniche, sfrecciano senza, per esempio, alcun presidio e senza alcuna osservanza delle regole stradali, in contromano o sul marciapiede», osserva il procuratore Siciliano.

I controlli puntano ad accertare eventuali violazioni dal punto di vista della sicurezza stradale, del corretto inquadramento contrattuale dei ciclofattorini alla luce delle nuove norme contro lo sfruttamento e gli aspetti igienico-sanitari dei contenitori per i cibi che vengono utilizzati per le consegne.

Oltre alla violazione delle norme antinfortunistiche e di sicurezza stradale, la Procura milanese intende far luce anche sull'aspetto di sfruttamento dei lavoratori e tra i lavoratori, come il caporalato, e sulla presenza di clandestini. Ad agosto, dai controlli di 30 rider sono stati trovati 3 lavoratori clandestini senza documenti in regola.

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