Richiami Diesel VW: bocciatura USA, ma prosegue la ricerca della soluzione

Richiami Diesel VW: bocciatura USA, ma prosegue la ricerca della soluzione
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La Casa di Wolfsburg incassa il “no” di EPA e CARB per il piano di richiamo dei 2.0 TDI venduti negli USA. Ma le autorità americane intendono proseguire le discussioni
14 gennaio 2016

Punti chiave

Se in Europa il caso dei Diesel Volkswagen dopo il clamore iniziale sembra pian piano avviarsi verso una soluzione più morbida di quanto si ipotizzava nei giorni a ridosso dello scoppio, le autorità americane perseguono la linea della tradizionale intransigenza nei confronti di Volkswagen, giudicata responsabile di quella che è tecnicamente considerata una violazione delle leggi ambientali federali e della California.

Scaduti i 45 giorni accordati dal CARB (l'agenzia ambientale californiana) per presentare la proposta per un piano di richiami, l'ad Matthias Mueller è volato negli Stati Uniti per incontrare Gina McCarthy, numero uno dell'Agenzia per la Protezione Ambientale americana. L'incontro, durato un'ora, è servito più che altro per informare i vertici dcel costruttore di Wolfsburg che le soluzioni proposte sono state rigettate. In particolare, EPA e CARB lamentano che il piano di VW non sia adeguatamente dettagliato. Di conseguenza, una seconda notifica di violazione è stata spiccata nei confronti della Casa. 

Volkswagen continuerà comunque a collaborare con le autorità americane, ha affermato il costruttore dopo l'incontro esprimendo apprezzamento per il tempo dedicato alla discussione. Da parte sua anche l'EPA attraverso Gina McCarthy ha affermato «Continueremo a lavorare per una soluzione» al termine dell'incontro. 

Intanto il 2 febbraio VW saprà se la proposta per il piano di richiamo dei motori V6 3.0 Diesel, altro filone del Dieselgate, è stato giudicato dal CARB adeguato o se, come accaduto nel caso dei 2.0 TDI EA 189, dovrà essere rivisto.

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