Ricambi falsi: sgominata una banda specializzata in auto d'alta gamma

Ricambi falsi: sgominata una banda specializzata in auto d'alta gamma
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La Guardia di Finanza di Torino blocca un traffico di pezzi di ricambio falsi per vetture di lusso
24 gennaio 2017

Nuovo colpo della Guardia di Finanza nella meritoria opera di contrasto ai falsi per autovetture: stavolta l’indagine, all’inizio concentrata su Torino e provincia ma poi allargatasi all’intero Piemonte ed ad altre città italiane, ha messo fine all’attività illecita di una trentina di persone, tutte denunciate, che facevano capo a vario titolo a ben 27 diverse società, coinvolte nel giro di malaffare, che andava avanti da diverso tempo e si presume abbia raggiunto la cifra record di oltre sei milioni di euro.

La banda si era specializzata nel produrre falsi accessori dei più prestigiosi marchi automobilistici (da Ferrari a Porsche, da Maserati a Lamborghini, con un’attenzione particolare per modelli iconici come la Lancia Stratos o la Miura), dalla manifattura identica agli originali, pronti ad essere commercializzati.

L’azione dei baschi verdi ha prodotto il sequestro di oltre mezzo milione di pezzi destinati alla vendita; come detto, ben ventisette le società che risultano coinvolte, tra produttori di pezzi per auto, grossisti e venditori; e sono trenta le persone denunciate per vendita di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio.

Le indagini, coordinate dai pm Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo, erano partite a novembre da un rivenditore di accessori per auto di Moncalieri dove le fiamme gialle avevano trovato alcuni pezzi falsificati, venduti al dettaglio e on line; da questa prima traccia si è riuscita a ricostruire l’intera filiera di produzione e distribuzione dei falsi.

I prodotti sequestrati, realizzati in casa o acquistati altrove e griffati in un secondo tempo con marchi fasulli, venivano rivenduti anche a officine autorizzate convinte di acquistare accessori originali da montare sulle auto dei loro clienti: di fatto identici agli originali, risultava quasi impossibile accorgersi della frode.

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Da Moto.it

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